giovedì 30 luglio 2009

Nadia e Florence in missione in India

Destinazione Pondicherry, come il nome dell’ultimo profumo di Dior e vi giuro che la metà non é stata scelta per questa ragione.
Florence mi coinvolge in questa avventura un paio di mesi fa, mi getta la pulce (e di pulci avremo occasione di parlare in seguito immagino) nell’orecchio e mi chiede di partecipare alla riunione esplicativa delle cosiddette “vacanze solidali”. E subito mi illumino! Che bello, andiamo con qualcuno che si occuperà della mia miserrima esistenza? Un’anima pietosa si prenderà cura di me, mi dirà parole amiche e mi tenderà una mano e mi aiuterà a risolvere i miei problemi esistenziali? Questa si che é una gran cosa. Rewind. Non ci siamo. Nadia? Sei con noi? Nelle vacanze solidali guarda che siamo noi che diamo un aiuto agli altri e non viceversa. Ah. Ecco. Ma che aiuto vuoi che dia io? Spolvero i mattoni? Scavo un pozzo? Spazzo via la sabbia dal deserto per fare ordine? Rastrello le foglie della foresta amazzonica per aiutare a cercare i mirtilli? Recensisco i babbuini del sedere rosso che si sono sbiaditi?
Insomma, la mia piccola amica, detta appunto Petite, scova una missione in cui possiamo insegnare la contabilità agli Intoccabili, non come quelli di Brian de Palma, ma quelli che stanno li in India e sono cosi sfortunati che non hanno neanche una casta a cui appartenere. Che fortuna invece, direte voi, visto che noi di casta abbiamo quella di Rizzo e Stella. Ecco, in effetti non é proprio la stessa cosa, ma nel dettaglio vi spieghero’ quando arrivero’ sul posto.
So che ci sono i primi in classifica che sono i sacerdoti e mi astengo dal commentare duramente solo perché non sono cattolici, i soldati al secondo posto, i commercianti, agricoltori e artigiani si assicurano un terzo posto e in quarta ed ultima posizione ci sono i servi (chissà dove stanno i controller, anche se l’istinto mi suggerisce l’ultima casta).
Noi due gine e quelli a cui andremo ad insegnare stiamo fuori da tutte e quattro, fuori di senno era chiaro da tempo, siamo nei Dalit. Insomma le regine del mastrino, les grandes maitresses della partita doppia, le ragioniere da esportazione sono pronte per partire. Insomma più o meno.
Si comincia con i medicinali. E già solo la lista basterebbe a scoraggiare Rambo. Antitetanica, antipoliomielite, antidifterica, antitifo che significa che mentre siamo li non possiamo tirare fuori né la bandiera della Juventus né quella del Paris Saint Germain? Antipatico, antitetico, antina, antico, 8 metri di bende, 62 cerotti, 2 scatoloni di anti dissenteria, pastiglie disinfettanti per l’acqua, pastiglie disinfettanti per il bicchiere, pastiglie disinfettanti per la pastiglia. Zampironi come se piovesse, Autan, forbici, aghi e occhiali, perché se vi ferite, proprio come Rambo vi dovete ricucire da soli.
Ok, fatto tutto. Manca solo la profilassi antimalarica, che qui si chiama paludismo. E già ci vedo immerse nelle mangrovie, sotto piogge monsoniche, con una rana gigante sotto l’ascella sfoggiata come se fosse una Vuitton e una ninfea in testa come ornamento.
Insomma una pastiglia al giorno di qualcosa che si chiama Malarone e il cui nome non é di sicuro di buon auspicio. Con approccio kamikaze affronto il bugiardino, che se si chiama cosi magari é perché non dice la verità e comincio a leggere.
Effetti indesiderati “molto” frequenti: mal di testa, dolori, nausea, vomito e dissenteria, siamo a posto, già mi viene perché sono in India, devo portare molto da leggere suppongo.
Non riesco a credere che abbiano messo anche una super classifica show di sintomi. Eppure....
Effetti indesiderati frequenti: eruzioni cutanee, chiamiamoli pure con il loro nome, ovvero BRUFOLI, che bella immagine, vertigine, febbre e .....PERDITA DI APPETITO!! Siiiiiii!! Fantastico, guarda come ti torno un giunco! Anche perché già so che a pranzo mangero’ in una foglia di banano senza le forchette, quindi direi che questo aiuta.
Effetti indesiderati “poco” frequenti: orticaria, decolorazione o perdita dei capelii. Ma nooooooo!! Ma possibile? Tornero’ anoressica, con i brufoli e calva. Una caricatura di mia nonna.
Ultima indicazione: se avete una crisi di paludismo chiamate un medico. No ma starai scherzando spero, che diavolo lo prendo a fare il medicinale se la malattia mi viene lo stesso? Dopo questa frase lo butto via, decido di rassegnarmi alle conseguenze e di passare alla scelta dei vestiti, che normalmente sono legati al clima tranne in un paese con 40 gradi di temperatura media che considera le donne in pantaloni corti e top delle prostitute. Quindi mi appresto a tirare fuori la tuta da sci, due dolcevita e il cappottino di lana, magari i moon boot li porto la prossima volta con il cane da slitta e il famoso colbacco di Stoccolma. Aggiungo dei mitici sandali con straps (molto anni ’80 se ve li ricordate), che dato lo scarso appeal hanno generato l’autodistruzione del dvd di Sex&The City, un paio di infradito di gomma e le scarpe da tennis. Leggendo scopro che posso lasciare la pancia scoperta ma questa non é di certo una cosa che mi conforta. Quindi invece di prendere un tubo da mezzo chilo di crema rassodante opto per delle tshirts che farebbero la gioia di Suor Maria Filippa del colllegio delle Orsoline in sandalo.
Aggiungo una torcia a dinamo, accappatoio da valigia ripiegabile in mille che puoi portare in borsetta insieme al rossetto, una presa multipla, un martello, quattro viti, un’antenna radio, due brugole e il manuale di Mc Giver in omaggio con quello delle Giovani Marmotte, perché si sa, di marmotte l’India é piena.
Un rapido sguardo al mio bagaglio e mi accorgo che potrei facilmente essere scambiata per una punkabbbestia, pero’ scusate, mica posso andare in tacco 12 da quelle parti é chiaro? Ora vado a farmi i capelli rasta.
L’ultimo dettaglio importante prima della partenza é scambiare i numeri di telefono di mia mamma e della mamma di Flo. C’é solo un particolare insignificante da rilevare: mia mamma non parla francese e la mamma di Flo non parla l’italiano, quindi é tutto sotto controllo. Florence mi rassicura dicendomi “Le ho insegnato a dire Tutti va beno”, ecco siamo a posto. Ed io spiego a mia mamma che cosa le verrà detto cosi é preparata e lei in compenso afferma sicura che le parlerà in dialetto piemontese, in fondo, mi pare un’ottima idea.
Insomma siamo pronte a partire. Do un’occhiata alla cartina geografica per essere sicura di avere capito dove vado e mi rendo conto che non saro’ proprio dietro l’angolo, pero’ avro’ il mio computer ed un collegamento funzionante! Quindi mi sarà possibile inviarvi notizie direttamente da là. E allora pronti via, sabato mattina in pista!

4 commenti:

  1. Buone vacanze Nadià... Ci sentiamo al tuo ritorno...
    Piergiorgio

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  2. Grazie Pigi! Attendo la seconda puntata di Alitalia ovviamente! Quando puoi! Baci e guarda che Pizza Hut ci aspetta!

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  3. Buona fortuna,Trinche. Aspetto impaziente i tuoi reportage da inviata speciale.Vado ad asciugare le lacrime che mi scendono dagli occhi a furia di ridere... Un bacio,Mile :-))

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  4. Ciao Piccola Milena! Sei sempre carina! Vedro' di tenervi aggiornati! Spero che non mi capitino troppe disavventure! Un bacio a te!

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