domenica 27 settembre 2009

CRACK, come è saltato il sistema finanziario - Charles Morris di Andrea Negro

Cronaca strutturata di come la scuola di Chicago e la FED (con in testa Greenspan) abbiano dato vita ad un sistema basato su castelli di carta, con una serie infita di personaggi compiacenti e banchieri irresponsabili. Un po' tecnico, specie nella descrizioni di come funzionano i titolo derivati e gli hedge found, ma sorprendente, in particolare per chi è sempre stato abituato a lavorare nell'economia reale.
Al di là dei tecnicismi, 3 riflessioni; quanto sia pericolosa le deriva della cultura modenra, basata sul successo ad ogni costo, che alimente avidità ed ingordigia (quasi) come fossero le qualità di menti superiori. Quanto possa essere devastante la totale deregulation nei liberi mercati (profitti privati e pubbliche perdite). Quanto sia fondamentale per il futuro che il sistema politico abbia una lungimiranza e un coraggio che possa andare oltre la ricerca maniacale del consenso. Da non leggere la sera, se troppo stanchi

IO SONO DIO - Giorgio Faletti di Andrea Negro

Una donna detective, che vive solo del suo lavoro e un reporter dalla discussa reputazione sono i 2 soli personaggi in grado di smascherare un serial killer che fa esplodere interi palazzi a NY, senza una logica apparente, senza una rivendicazione.
Dopo un inizio mediamente lento, il libro prende un buon ritmo e la vicenda è sicuramente originale, per la sua trama. Forse un po' troppo frammentato il passaggio tra diversi filoni della storia, tra un capitolo e l'altro. Finale originale e di diffiicle intuizione per buona parte del libro.
Comunque non all'altezza del 1° libro, che secondo me è il migliore.

ATTENTI ALLE ROSE – Pino Roveredo

"Sergio mio, l'amore è come la montagna più grande del mondo, che bisogna scalare ogni giorno, scalino dopo scalino, emozione dopo emozione, usando sempre la precauzione di non raggiungere mai la vetta perché quando conquisti la cima, devi poi sopportare il versante noioso della discesa..."
"...non feci altro che pensare e ripensare all'ipotesi della montagna, quella che mi ero illuso di aver conquistato senza il soldo della fatica, frequentando l'uso delle scorciatoie e la leggerezza del sentimento e incassando il prestigio della cima senza averla mai conquistata.
L'amore è una montagna, la più grande del mondo, dove si sale, si scende, si scivola, si cade... e forse, ma perché no, ha anche la bontà di farsi riconquistare."

Questo è uno dei passi di questo libro che ho preferito. Parto dal voto: 9. Difficilmente mi capita di leggere qualcosa di cosi ben scritto, capace di dare cosi tante emozioni e di farti provare quello che il protagonista sta provando. Sergio un giorno viene lasciato dalla moglie Gianna, dopo anni e anni di indifferenza lei si è stancata ed ha preso la grande decisione. Lui piomba nella disperazione più profonda perché solo in quel momento si accorge di quanto lei sia importante per lui, ma senza capire davvero cosa ha sbagliato. Mentre narra di questo tormento inserisce ricordi di antichi personaggi che riaffiorano alla sua mente. Riuscirà a capire quale è stato il suo errore? Riuscirà ad autodistruggersi visto il suo cammino inarrestabile verso il fondo più fondo che riesce a toccare? E riconquisterà Gianna? Capolavoro. Leggetelo a meno che non siate appena stati lasciati.

giovedì 24 settembre 2009

La telefonata

Pronto? .... Non riesco a crederci, sei tu per davvero? Come hai fatto a trovarmi? Ma è possibile chiamare? Non lo sapevo, beh in effetti ripensandoci non mi sembra neanche cosi strano.
Certo che mi fa davvero impressione, pero’ sono molto felice.
Si, sto benissimo grazie. Vivo a Parigi. Ah già certo che lo sai, certe informazioni girano in fretta anche dalle tue parti suppongo...
Mah, diciamo che l’inizio non é stato facile per niente. Anzi, è stato proprio uno schifo, te ne sei andato via cosi velocemente che non ho avuto il tempo di realizzare quello che stava succedendo, accadeva e basta, senza che potessi fare niente, con quell’orrendo senso di impotenza di fronte all’ineluttabilità degli eventi. Questa é forse l’unica cosa che ho imparato in cinque minuti: sai che credo nell’infinita capacità dell’uomo di governare e indirizzare la propria vita, ma mi sono dovuta rassegnare al fatto che certe volte è la vita che governa te, non c’è scelta.
Tu stai bene? Sono contenta. Senti un po’. Ma te la ricordi quella volta che abbiamo dipinto tutta via Piranesi di azzurro? Si, si, la radio a manetta e tu che cantavi quella penosa canzone di Grignani che non voglio neanche citare...si, si, Ti rasero’ l’aiuola, certo che c’é di che vantarsi guarda! Beh io cantavo Onde di Alex Baroni, quindi forse é meglio che stia zitta...
Teli di plastica dappertutto e il dormire sul materasso appoggiato al tappeto della sala con il Gino che impazzito andava avanti e indietro attraverso la portina basculante nel cuore della notte? Quante botte gli avrei dato. E quando hai fatto cadere il secchio del bianco in bagno? Ahahah! Si, si é verissimo, adesso fingi di non ricordarti ma ti sei distratto un attimo e oplà, sembravi un fantasma coperto da capo a piedi!
Ma cosa dici? Io un fantasma in montagna? Beh certo mi chiedi di accompagnarti almeno una volta e la prima uscita che faccio mi fai scammellare per otto ore con 1200 metri di dislivello, vedi tu. Ti volevo strangolare con le bretelle dello zaino guarda, ringrazia che non ho avuto la forza di tirarlo via visto che sono morta sulla porta del rifugio per rinascere di fronte alla zuppa di Luciano. Certo che quanto russavate tutti quanti.... si é vero, mi ricordo che siamo scesi a dormire in cucina con il cane di quel tipo strano per non sentirli e nel cuore della notte si é alzato Ieio per andare in bagno cantando Iannacci in dialetto: Ho visto un re! Quanto ridere che ho fatto! Già veramente. E poi tutti quei mirtilli, ti sei salvato solo grazie a quelli guarda, se no non ti avrei più rivolto la parola accidenti a te, che fatica, miseria ladra.
No, non sono più andata a sciare. Eh lo so, ma non mi diverto come prima. Quindi sono andata una volta sola e poi più. Ma si, ora vedo, magari quest’inverno... No, nessuna delle girls scia. Si, si qualche altro amico che scia ce l’ho, pero’ boh, non mi é mai venuta la voglia, forse non sono ispirata... Li sciate? Ah si, un casino? Bene che bello! Dai che magari allora quest’inverno faccio un Ventina da cima a fondo senza fermarmi come ai bei vecchi tempi, che ne dici? Beh certo, poi il Bombardino, se no che senso ha la gran faticata? Siamo sempre i soliti: bere, mangiare e... ridere!
Come? Devi andare? Ti chiamano? Ok va bene. Ma mi potrai chiamare ancora? Come? Ah ho capito. Va bene, a presto spero allora.
Si, ok. Ti abbraccio forte forte. Ciao papà.

domenica 20 settembre 2009

LE COACH – Il film

http://www.youtube.com/watch?v=u4yK2UjCphs

Film francese, che vi auguro esca anche in Italia perché è davvero carino e con una tematica del tutto contemporanea direi: un coach, anzi il coach, il migliore (nel trailer noterete che viene assunto per assistere la Manaudou ai campionati europei!) assoldato in una multinazionale per affiancarsi ad un ingegnere, ritenuto erroneamente il nipote del presidente, bravissimo ma troppo gentile e trasformarlo in un vero squalo, il tutto senza che il coachato sia al corrente, bell’impresa eh? Inutile dire che il coach nonostante la perfezione e la sua invincibilità apparenti qualche problemino ce l’ha: perde 200 mila euro a poker, la moglie lo lascia e chiaramente non ha nessuno a cui chiedere aiuto. I due personaggi diventano amici e sarà possibile che ognuno di loro trasferisca all’altro la sua parte migliore? Chi sarà il vero coach e qui l’alunno? A voi scoprirlo! Gentile ed educato. Voto 7.

BRUEGEL, MEMLING, VAN EYCK, collection Brukenthal – MUSEE JACQUEMART-ANDRE

Lo so, lo so, ammetto che sono donna dai facili entusiasmi pero’ quando vedo qualcosa che mi entusiasma più del solito lo capite subito vero? Ecco siamo in uno di questi casi. Decido con Roberta di andare a vedere questa mostra di cui si sta parlando molto, trattandosi di una collezione privata messa generosamente a disposizione. 1600, tematiche differenti: i paesaggi, non più come sfondo ma come protagonisti dell’opera, capolavoro del Brughel il giovane che si intitola Paysage à la trappe aux oiseaux, del 1631, veramente meraviglioso; le nature morte, fino a quel momento il quadro aveva valore se ne aveva la cosa rappresentata e la natura non era considerata come patrimonio di certo, poi ad un certo punto nasce una corrente che ne rivendica il valore, Roberta sostiene che una delle domande del Trivial Pursuit è: chi fu l’iniziatore delle nature morte? Pare Caravaggio, ma questa informazione va verificata grazie a fonti più autorevoli ovviamente! La chicca su questo tema è Joris Van Son con Nature Morte d’apparat avec colonne, 1662 con magnifiche tonalità di rosso. La pittura religiosa, Tiziano, con l’Ecce Homo, bello, ma a questo punto devo dare ragione a Roberta bisogna completare la visione: al museo e non nella mostra vediamo l’Ecce Homo del Mantegna, commovente lo sguardo del Cristo. Che si fa? Si mettono in competizione un Mantegna e un Tiziano? Ma non scherziamo, vah! Andiamo avanti. I ritratti, vi cito solo l’Homme au chaperon bleu, del Van Eyck, in tutti i libri d’arte, una cura del dettaglio che lo fa sembrare più simile ad una fotografia che ad una pittura, che in realtà è la caratteristica principale dell’opera del ‘600. Per quanto riguarda il Museo vi dico che è bellissima la struttura, un hotel particulier abitato da questa coppia dedita all’arte... si insomma ve la racconto tutta: lei sposa lui per interesse (i tempi non cambiano le abitudini!! Eheheh) e siccome lui è ricco, già se no perché lo avrebbe sposato, lei si dedica al suo hobby: la collezione di opere! Complimenti, a trovarne! C’é da dire che pero’ le viene decisamente bene essendo donna dotata di gran gusto, evidente anche dall’arrendamento della casa che da immediatamente una sensazione di accoglienza e di calore. Soffitti affrescati dal Tiepolo, scusa eh? Pitture del Bellini, dell’Uccello, del Canaletto, Il ponte del Rialto et La piazza San Marco. Ci sono anche i francesi ma quelli ve li cercate da soli, scusate sono un po’ campanilista! Un’ultima nota, la famiglia possiede anche un Rembrandt; I pellegrini di Emmaus, famoso perché rappresenta quattro figure ma quando siete davanti al quadro ne vedete solo tre grazie al maestoso gioco di chiaroscuri e siccome non potevamo andarcene senza aver visto la quarta ci siamo avvicinate cosi tanto e da tutte le direzioni che abbiamo fatto scattare l’antifurto! Che gine! Per chiudere non puo’ mancare il coté godereccio, il museo è noto anche per la sua sala da brunch, che è uno dei locali di ricevimento della casa, tra affreschi, arazzi e quadri rinascimentali degusterete uno dei migliori di Parigi, che abbiamo testato per voi chiaramente! Voto collettivo: 10 a tutto!

LA SOAVISSIMA DISCORDIA DELL’AMORE – S. Bertola.

Ma dove è la Bertola che conosco io? Non in questo libro. Caruccio, ma deludente rispetto agli altri. Una sottile amarezza scorre tra le pagine. Troppi personaggi, quindi impossibile ricordarsi di chi ha fatto cosa, di chi sta con chi e di chi lavora dove e pensa come. Insomma, 4 ragazze che vivono strambe storie. Agnese, tornata dalla Cina perché il marito ha deciso di lasciarla per sposare due sorelle cinesi, Margherita, innamorata persa di un musicista che la chiama una volta ogni quattro mesi, Teresa, che deve sposarsi con Arturo pur non amandolo e il bello é che neppure lui ama lei ma non hanno il coraggio di infrangere i sogni in bianco delle due coppie di genitori, Emilia che é sposata con un medico senza frontiere che in Africa ha una nuova famiglia ma non vuole lasciare la vecchia! Insomma non continuo neanche a raccontarvi cosa succede perché mi sono annoiata a leggerlo figuriamoci a scriverlo. Leggete la Bertola ma questo lasciatelo perdere, piuttosto cominciate da A neve ferma, davvero carino, Biscotti e sospetti divertente e ironico, Aspirapolvere di stelle e per chiudere Ne parliamo a cena. C’é anche Se mi lasci fa male, ma se siete appena stata lasciate, lasciatelo anche perdere, dice troppe verità e vi farebbe piangere o ridere sulle cose che avete fatto e che state per fare!! Voto 5, del recensito non degli altri!

mercoledì 16 settembre 2009

I LOVE RADIO ROCK (GOOD MORNING ENGLAND) – Il film


Mi sa che in questo periodo sono particolarmente fortunata, perché ogni cosa che vado a vedere mi piace moltissimo. Oppure sono troppo accomodante, pero’ questo me lo direte voi. Puo’ essere anche che scelgo bene no? Eh eh!
Per quanto riguarda questo film inglese, direi che i miei amici sono stati li li per assassinarmi alla settima dichiarazione di quanto mi fosse piaciuto. Pero’ sono miei amici e in quanto tali abituati alle mie manifestazioni eccessive di entusiasmo, quindi mi hanno solo guardato con benevolenza e affetto misto a compatimento... Grazie amici miei.
Il film racconta di una radio pirata inglese, Radio Rock appunto, che ha la sua sede in una nave, che tras
ette 24 ore su 24 il meglio del rock dell’epoca grazie ai suoi indimenticabili dj, ognuno con qualche passone musicale particolare e con vicende personali che verranno raccontate con ironia e battute caustiche. Il governo decide di fare scomparire ma loro tentano di resistere nonostante tutto.
Punto 1) colonna sonora memorabile, il meglio del rock degli anni’60. Janis Joplin, Cat Stevens e molti altri ancora, quindi prima cosa fatta, acquisto del relativo cd. Punto 2) Seimour Hoffman, che interpreta il Conte, uno dei Dj di punta della radio, grandioso nel suo personaggio. Punto 3) i costumi, fateci caso, abiti degli anni ’60 cosi colorati, eccessivi, kitck, da aver voglia di trovarli in un negozio e indossarli domani. Voto 8. ps. Chi ricosce nel RE, il compagno di stanza sfigato di Hugh Grant in Notthing Hill, qui trasformato in un sex symbol?

INGLOURIOUS BASTARDS – Il film

http://www.dailymotion.com/video/x8dbn1_inglorious-basterds-trailer-vostfr_shortfilms

Capolavoro di Tarantino. Assolutamente nello stile che conosciamo: sangue, ironia e fumetto. La storia è orginale. Un gruppo di ebrei proveniente da ogni dove che costituiscono una squadra punitiva contro i soldati nazisti in azioni particolarmente rischiose. Niente dettagli sui personaggi, li lascio scoprire a voi, vi dico solo che Brad Pitt, il capo della famigerata squadra, Aldo Raine, detto l’Apache, perché prende lo scalpo alle sue vittime, che è davvero un professionista fuori dal ruolo del bellone strappacuori. Due ore e mezza di film, ve lo dico subito, ma vi assicuro anche che volano via senza che ve ne accorgiate. Rimarchevole presenza di Christoph Waltz, che ha vinto il premio d’interpretazione maschile e che interpreta il Cacciatore di Ebrei. Voto 9. Un film che consiglio a tutti, salvo a chi non tollera la violenza sebbene paradossale.

UN PROPHETE – Il film


Chapeau al film francese, come sempre in grado di descrive temi scottanti e profondi con realismo e senza censure. Questa volta si tratta del sistema carcerario francese, ovvero come vedere entrare in carcere un ragazzetto di diciannove anni spaventato e incerto e come vederlo uscire dopo sei trasformato in un astuto, spietato, violento criminale professionista. Attori sconosciuti e bravissimi. Il film pare abbia sconvolto Cannes, violenza inaudita, ma non mi riferisco al sangue, sebbene alcune scene in effetti siano particolamente dure, ma a quella psicologica, al fatto di sapere che non c’è via di scampo, che non c’è riscatto, che non c’è altro modo di uscirne che essere peggio degli altri. E quando il crimine ti permette di fare tutto quello che mai nella vita hai potuto fare prima diventa impensabile prendere una decisione diversa. Quando esci hai lo stomaco aggrovigliato. Gli animi sensibili non ci vadano. Per tutti gli altri da non perdere. Voto 8,5.

mercoledì 9 settembre 2009

PIU’ BELLA DI COSI – M.D.Raineri

Leggero, meravigliosamente leggero. La protagonista é una ragazza decisamente grassa, innamorata di un attore secondario di telenovela, con un lavoro noioso da un commercialista dispotico, lasciata dal fidanzato per un uomo... cosa altro le puo’ accadere di peggio? Scoprire improvvisamente che ha una sorella frutto di una serata di follia dei genitori. Che questa sorella pesa al massimo quaranta chili e ha quaranta tipi di disturbi alimentari e soprattutto che per alcuni mesi andrà a vivere con lei mentre fa provini in televisione portandosi dietro un simpatico fidanzato che guarda caso.... Beh mica vi posso raccontare tutto no? Leggetelo! Voto 6,5.

GIORNO DA CANI – A. Gimenez-Bartlett

In molti mi avevano parlato di questa autrice e dei suoi polizieschi e quindi come non cedere al fascino di un'ispettore donna? Impossibile, soprattutto perché quando si comincia a leggere, la simpatia della sua protagonista Petra Delicado, ma soprattutto del suo collaboratore Fermin rende i personaggi irrestibili ed ironici. Originale il contesto, goliardica e sfacciata lei, innamorato e ingenuo lui e per finire il morto, che sebbene non brilli per onestà e rigore suscita comunque un senso di pietà. E il cane più brutto del mondo dove lo mettiamo? E la libraia? E l’istruttrice di cani? Direi che non si puo’ non leggerlo, bisogna sapere come va a finire e vi terrà attaccati fino all’ultima pagina. Voto 8, senza dubbio ne leggero’ altro.