venerdì 3 luglio 2009

RIGOLETTO – G. Verdi al Parc de Sceaux

Non avevo ancora avuto occasione di vedere quest’opera in Italia e quindi ne ho approfittato qui a Parigi nel momento in cui ho scoperto che era in programmazione all’aperto, nel cortile di un meraviglioso castello. Certo é stato senza dubbio azzardato decidere per un’opera en pleine air in questa città, ma avevo comprato giacche a vento per tutti e un ombrellone tipo quelli di Rimini per non correre alcun rischio.
Spettacolo programmato alle 21 e ovviamente dopo un’intera giornata di sole alle 19.30 si scatena il finimondo, tuoni, lampi, fulmini e saette e ti pareva. In realtà il tutto é durato dieci minuti, il tempo sufficiente per imzuppare Gabriella in vespa mentre tornava a casa. Una volta giunti al parco ci siamo accorti che in quella parte della città non era neppure piovuto.
Lo spettacolo é stato meraviglioso. I cantanti e l’orchestra erano professionisti e quindi tutto di altissimo livello, compresa la regia che illuminava la scena in modo maestrale dandoci la possibilità di ammirare il castello in tutto il suo splendore accompagnati dalle note del dramma. Beh certo perché di drammone si tratta. In breve la trama per darvi un’idea. Rigoletto é il giullare del castello del Duca di Mantova e allieta i cortigiani con la sua ironia contro chiunque gli capiti a tiro (sembro quasi un po’ io...). Un giorno si prende gioco di un uomo la cui figlia é stata sedotto dal Duca, noto donnaiolo fetente, e questo padre distrutto dal dolore lo maledice augurandogli di provare un giorno lo stesso dolore: ANATEMA! Rigoletto infatti ha una figlia molto bella, Gilda, che crede chiusa in casa e protetta dalle insidie del mondo. In realtà la giovane, andando a messa (sempre detto che la religione nuoce), incontra e si innamora del Duca! Che ovviamente senza alcuna difficoltà la seduce e l’abbandona. Rigoletto decide allora di vendicarla assoldando Sparafucile, assassino di professione, dopo aver dimostrato alla figlia che il Duca é ora infatuato della sorella di Sparafucile e quindi il suo professato amore é solo menzogna. Peccato che pure la sorella si innamori di lui e quindi non vuole partecipare al suo assassinio. Gilda al corrente dei progetti del padre decide di sacrificare la sua vita per amore, viene pugnalata al posto del fetente e messa in un sacco sulla riva del fiume come previsto dal contratto. Rigoletto si reca a recuperare il sacco come convenuto ma giunto là intende la voce del Duca che canta “La donna é mobile, qual piuma al vento...” e verifica quindi il contenuto del sacco scoprendo con orrore che si tratta di Gilda. Ricorda la maledizione del padre deriso, mentre Gilda muore fra le sua braccia chiedendogli perdono per la disobbedienza e promettendogli di pregare per lui.
Niente male eh? Direi che più triste non poteva essere. In ogni caso Verdi la considera la sua creazione migliore, la compose in soli 40 giorni e venne censurata perché considerata troppo critica nei confronti della corte, nella prima versione infatti ci si riferiva al Re e non al Duca e poi la vita di corte cosi descritta venne giudicata troppo libertina e quindi non raccontabile. Ci sono alcuni pezzi straordinari, come quello del padre che prega i cortigiani di restituirgli la figlia, rapita con la convinzione che sia la sua amante e non sua figlia, e il quartetto rappresentato da Rigoletto e Gilda fuori dalla casa di Sparafucile e quest’ultimo con la sorella, mentre cantano insieme sulla necessità o meno di uccidere il Duca. Decisamente da rivedere. Voto 9.

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