giovedì 29 novembre 2012

ANNA CAPPELLI – UNO STUDIO dal 27 Novembre al 2 Dicembre


 

Ieri sera sono tornata alla mia antica passione, la prosa. Ho portato con me due amiche per condividere quello che si prova a vedere qualcuno che si mette alla prova ogni sera di fronte ad un pubblico e che ci va emozionare con la sua recitazione.
Anna Cappelli è bravissima. Lo spettacolo è ambientato negli anni ’60 e la nostra protagonista si è trasferita in un’altra città per trovare lavoro e condivide la casa con una vecchia odiosa. Al lavoro incontra il ragionier Tonino di cui si innamora. Tonino le propone di vivere insieme ma non la sposa, lei finge emancipazione ma non è felice. Dopo due anni lui la lascia per andare a vivere in Sicilia. Lei impazzisce ed è tragedia.
Uno spettacolo quanto mai odierno. Un’inteprete d’eccezione. Per un’ora la tua attenzione è catturata da lei che ti fa provare emozioni fortissime. Voto 8.
Aggiungo che il teatro studio è splendido. Un teatro moderno. Con una platea di divani invece che di poltrone e delle gallerie con sgabelli imbottiti ed una ringhiera arancione che trasforme l’ambiente in qualcosa di magico e suggestivo. Andateci. Lo spettacolo durerà fino al 2 Dicembre.

martedì 27 novembre 2012

Una festa davvero glamour

http://www.leiweb.it/amica/2012/festa-50-anni-amica-401086566279.shtml#center


Un’amica m’invita a una festa molto fashion: i 50 anni della rivista Amica. Si svolge a Palazzo Serbelloni. E’ uno dei più bei palazzi di Milano e l’evento è davvero chic, come non accettare? Poi alla festa canta Benjamin Sketter, Skepper… come diavolo si chiamerà? Ma soprattutto: chi diavolo è? Andiamo a vedere.

Già all’ingresso capiamo che il livello è elevato: le donne sono fresche di parrucchiere e indossano tacchi da urlo sotto ad abiti firmati e molto trendy. Coi tacchi ci siamo, ma come ben sapete: il parrucchiere è contro la mia religione. Free hair è il mio motto. Però indosso un rossetto rosso fuoco di Chanel (Passion c’è scritto, vorrà dire qualcosa no?) e sono con un’amica fighissima, niente ci può fermare.

Appena entrate ci scontriamo con Renga, che è molto molto carino ci piace, a parte essere alto poco più di Brunetta. Riusciamo a trattenerci, non ci gettiamo ai suoi piedi chiedendogli di firmarci un braccio o di cantarci una canzone.

Poco lontano riconosciamo il tizio di Ma come ti vesti, Enzo Miccio, alto, un vero divo. Ma siamo troppo lontane. Intanto cominciamo un check up dei personaggi che ci circondano e proviamo a capire se siamo vestite in modo adatto. Una cosa ci manca: il pelo. Non pensate male, ci passa di fianco una donna che porta un gatto in testa. Ma come diavolo fai a portare quella cosa? Oltre che immorale è pure brutto. Giudicate voi dalla foto rubata. E poi ci saranno 50 gradi. Non ha caldo? Sempre in tema pelo abbiamo anche la versione MADAME ROAR. Una bella pellicciotta di leopardo. Di sicuro molto fine e discreta, di classe, oserei dire. Per fare questa foto ho usato la mia amica Sara che con nonchalanche e il suo bicchiere di champagne in mano ha fatto da spalla. Perdonate la scarsa qualità, di meglio non si poteva fare. Certo Sara si è vergognata molto, perchè temeva venissimo spacciate per due campagnole che immortalavano gli splendori dell’evento. In realtà siamo due agenti segreti in missione. Essendo segreti, nessuno lo sa, appunto.

Scendiamo a fumare una sigarettina. Sara a dire il vero, io non fumo. Mentre siamo giù osserviamo i personaggi che entrano e vediamo Carol Alt. Alta, bella, elegante, insomma meravigliosa. Risaliamo e Sara sorride ad un giovane cameriere che da quel momento, totalmente stregato, diventerà il nostro spacciatore personale di champagne. E’ utilissimo avere amiche belle e simpatiche! In quel momento si avvicina un tizio, che era sotto a fumare, attempatello, alito di morte e ci chiede se siamo giornaliste. Chi noi? Ma certo che no! Diciamo in tono abbastanza dispregiativo, forse con un eccesso di superficialità, perché lui e la donna che lo accompagna ci dicono che loro lo sono. Eccole qua le regine della gaffes, proviamo a recuperare ma è un fallimento, quindi prima di peggiorare le cose lasciamo cadere l’argomento professione così caro ai milanesi: ma di cosa ti occupi? Un amico un giorno mi ha detto: “quando mi chiedono di cosa mi occupo” rispondo “ di me stesso”! Ti stimo fratello!

Comunque il tipo, senza svelare chiaramente di cosa si occupa e che tipo di giornalismo fa, ci dice che abita nel palazzo. Come in palazzo Serbelloni? E chi sei mai per abitare qui? Boh. Con fare sornione poi ci dice: vi faccio una domanda difficile. Lo vedete questo locale in cui siamo? Siamo alla balaustra di una grande scalinata tonda. Ecco, ora provate ad indovinare, in tempi passati, cosa poteva essere questo posto? Vi voglio aiutare, immaginatevelo senza scala. Io guardo Sara, Sara guarda me. Ma ci sta prendendo in giro? Alzo lo sguardo. Ci sono due nicchie. Mi rivolgo a lui. “Era la cappella privata del palazzo”.

Mi guarda. Attonito. Gli ho rovinato il giochino. Ho indovinato subito. Gli ho tolto ogni divertimento. Mi guarda stupefatto e mi dice: “Sei la prima persona che capisce, come ci sei arrivata?”. Allora,

punto N. 1, ci sono delle nicchie, evidentemente ci stavano statue sacre,

punto N. 2, ci sono delle vetrate ed una cupola,

punto N. 3 ho visitato diversi palazzi sia in Italia che all’estero, più o meno nel 98% di essi, essendo palazzi nobiliari c’era una cappella privata,

punto N. 4, pensato ma non espresso: MA CHE DIAVOLO DI GENTE FREQUENTI, SE NON CAPISCONO CHE QUESTA è UNA CAPPELLA?

Grazie a questo colpo di scena riusciamo a scappare nell’altra sala. Il cameriere di Sara ci insegue per non lasciarci mai senza champagne. Siamo accecate da un nugolo di brillanti: si tratta del cellulare della Marini, tutto tempestato di diamanti, con il quale lei si continua a fare autoscatti. E’ molto alta, magrissima, braccine da denutrita (parlo per invidia) ma un po’ cadenti. Si volta: un canotto di labbra ci lascia senza parole. Ma come fa a portarsele in giro? Sara nota che ha anche la cellulite, no, non sulle labbra, sulle gambe. Piccole e cattive soddisfazioni da donne. Mica può essere perfetta no?

Dopo il momento fashion della biondona inizia a suonare Benjamin Skepper. Ebbene indossa un fagiano. Allego foto di repertorio. Lo guardiamo e comincia la musica più noiosa della terra. Un mix tra misticismo e musica celtica. La gente si sta per addormentare. E noi intanto chiacchieriamo con un body guard, che ci racconta i pettegolezzi di altre serate.

 
Decidiamo di fare una passeggiata per ammirare le bellezze della villa, ha soffitti affrescati e lampadari da reggia. Merita sempre vedere uno dei palazzi più belli della città. Così facendo arriviamo in prossimità di un set fotografico e la cosa ci pare interessante. C’è un elegante signore che si sta facendo fare una foto. Ci proponiamo di farlo ridere, e lui ci risponde “modestamente” che è un professore abbastanza conosciuto e quindi non ha bisogno di ulteriore notorietà. Simpatico come la sabbia nel letto. Non abbiamo la più pallida idea di chi sia: potrà mai essere più importante di Renga? Segue sul set un’elegantissima signora, che scuote i capelli che se fosse Kim Basinger dietro alla tapparella, peccato abbia 70 anni. A quel punto decidiamo di farci immortalare pure noi, che intanto ci siamo fatte amico il fotografo. Ci fa qualche scatto e poi ci informa di essere il fotografo ufficiale delle sfilate di Armani, Dolce e Gabbana, Loropiana e Supergulp. Si sarà reso conto che sta fotografando due Gine vestite da Zara? Però siamo simpatiche e mentre continuiamo la conversazione ci raggiunge il gran visir di tutti body guards: il responsabile del servizio d’ordine. Niente male tra l’altro! Ci dice di essere il proprietario di uno dei locali più cool di Milano, e questo ce lo rende ancora più affascinante e poi di fare anche il falegname nel tempo libero, ha un’esposizione di mobili fatti a mano. Ma quando dorme? Recuperiamo il suo numero di telefono. Ovviamente solo per vedere i mobili… La festa è quasi agli sgoccioli, guadagniamo l’uscita, riceviamo in dono un poster vintage della prima copertina della rivista cinquant’anni fa e ci avviamo ridacchiando verso il portone, appena girato l’angolo gettiamo il poster! Ora dobbiamo solo tornare a casa sane e salve e finire i pettegolezzi della serata.

Davvero divertente fare parte di un evento così Glamour ogni tanto! Alla prossima festa! 

domenica 18 novembre 2012

LA MANOMISSIONE DELLE PAROLE con Gianrico Carofiglio


Non andavo a teatro da un bel po’ di tempo e adoro Carofiglio, ex magistrato e scrittore. Quindi quale migliore occasione che questa per unire due cose piacevoli allo stesso tempo. Spettacolo molto piacevole tratto dall’omonimo libro. Carofiglio narra dell’uso improprio e proprio delle parole. Di come vengano usate in modo errato nel linguaggio legale di cui lui è stato un esimio rappresentante, o in moltissime altre circonstanze, di come nascondano significati reconditi, di come narrino di bellezza di come siano pieni di significato i contrari di alcune di esse. Si rivolge al suo pubblico, parla con loro, con noi e ci racconta e ci spiega e ci fa sentire parte. Rilegge alcuni pezzi toccanti come quello di Gramsci, commuovendoci. Per completezza ve la allego qui sotto. Merita di essere letta e vi allego anche il link al suo video: merita di essere ascoltata.

“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.

L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?

Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.

11 febbraio 1917

Voto allo spettacolo 8. Carofiglio è bravo, ed è capace di raccontare al suo pubblico con sentimento e grande ironia, dote che come ben sapete io apprezzo molto. Lo rivedrei volentieri. Adorabile il suo leggero accento siciliano.

ALEGRIA – CIRQUE DU SOLEIL

 
Avevo già visto proprio questo spettacolo qualche anno fa e quindi andavo sul sicuro: il Cirque du Soleil lascia sempre a bocca aperta. Non è un banale e disumano spettacolo del circo, è una favola. Artisti meravigliosi compiono acrobazie che la mente umana non sarebbe in grado di immaginare e che ad ogni balzo, ad ogni slancio, lasciano il pubblico attonito ed incredulo per quello che ha appena visto e che se non l’avesse visto con i proprio occhi, stenterebbe a crederlo possibile.
Due soli nei : lo spettacolo è durato poco, circa un’ora e mezza ed è un po’ poco visto il prezzo del biglietto e poi ci sono in quest’ora e mezza alcuni pezzi in cui recitano pagliacci che non mi sono piaciuti molto. Comunque sempre di altissimo livello. I miei preferiti gli acrobati del tappeto elastico, pareva danzassero volando.

LA MAFIA SPIEGATA AI TURISTI di A. Cavadi


Durante questa vacanza in effetti ho capito l’utilità di un kindle.... 8 libri in 2 settimane. Non è umanamente tollerabile per una vacanza ma soprattutto per una schiena che deve trascinare la valigia. Girovagando per Palermo, di fronte alla magnifica cattedrale, ci siamo imbattute in una libreria che esponeva questo testo e non ho saputo resistere alla curiosità. Questo testo è edito in 8 lingue diverse, italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, giapponese, russo e arabo, tutte esposte in vetrina e volevo capire come si spiegava la mafia ad un russo ad esempio. C’è una bella parte su come nasce, come si nutre e come sopravvive la mafia; di cosa si tratta, se c’è sempre stata e se ci sarà per sempre. C’è un capitolo relativo a Peppino Impastato, che spiega il delitto e l’inchiesta e diversi capitolo sulle organizzazioni che cercano di opporsi alla mafia. Interessante, sintetico e abbastanza obiettivo. Voto 7, utile e spiegato bene anche ad uno che italiano non è. Lo valido!

PANZA E PRISENZA di G. Torregrossa


 
Ero a Palermo come non comprare questo libro scritto da una siciliana e ambientato in questa magnifica città? Impossibile! Anche se a dire il vero me lo ha regalato la mia compagna di viaggio Roberta. Per parlarvi di questo libro, uso la quarta di copertina che rende sicuramente l’idea:
Tre poliziotti (e sapete quanto amo il genere ndr), sette ricette di piatti prelibati (praticamente un invito a nozze ndr), un’estate: si aggiungano due indagini delicate, profumate cene in terrazza, un pizzico di ironia e passione quanto basta. Un canto d’amore per la Sicilia servito come un giallo.
Che aggiungere? Che merita davvero, non solo perchè ero lì e avevo davanti agli occhi i posti descritti nel racconto e anche tutti i profumi e i sapori, ma perchè è scritto bene, scorrevole, con una fine non banale, il compromesso della legge e l’impossibilità di fare una vera giustizia in questa terra tanto magnifica. Voto 9 per il genere.

L’ULTIMO DEI WEIYNFELD di M. Suter


Bellissimo libro, avvincente ed originale. Adrian è un esperto d’arte, ha ricevuto in eredità un solido patrimonio dal padre e passa le sue giornate a trattare di arte e a frequentare i suoi strani amici, che probabilmente gli stanno vicini per usufruire della sua ricchezza. Un giorno Adrian incontra Lorena, una modella sregolata che però gli ricorda il suo più grande amore. Inizia tra di loro una strana relazione, lei prova a truffarlo con la vendita di un quadro importante ma la vicenda assume tutt’un tratto un tono del tutto differente. Non vi dico niente perchè non vi voglio rovinare il finale, comunque è bellissimo. Letto in due giorni voto 8, Suter mi piace, è il suo secondo libro che leggo e anche il primo mi era piaciuto molto (Come è piccolo il mondo). Fortemente consigliato, un grazie al mio amico Paolo, i cui suggerimenti su libri e film sono sempre azzeccatissimi!  

LA RAGAZZA CHE DANZAVA PER MAO di Q. Xiaolong


Una specie di poliziesco ambientato in Cina. Una giovane donna, nipote di una delle favorite di Mao, si trasferisce in un quartiere di Shanghai molto costoso. Ma come può una donna con una vita normale permettersi certi lussi? Nasce su di lei il sospetto che possa essere in possesso di documenti segreti della vita del presidente che potrebbero infangarne la memoria. IL commissario Chen Cao viene incaricato di fare luce sul mistero... Che ci sarà dietro? Cosa nasconde la misteriosa donna? Voto 6. Non è proprio scorrevole. Alcuni punti un po’ lenti. Forse ero sotto all’ombrellone e facevo fatica a concentrarmi!

CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO/NERO/ROSSO di L.E. James


Potevate forse pensare che non leggessi THE MOST SOLD BOOK OF THE SUMMER? Ma certo che no! E non provo neanche a dire che l’ho letto per recensirlo, l’ho letto perchè quando esiste un fenomeno letterario di questa portata, è ipocrita dire che fa schifo senza averlo neanche preso in mano. E’ sbagliato per principio. Quindi ho voluto verificare personalmente di cosa si trattava. Sono tre volumi da 900 pagine. Allora obiettivamente il primo è un Harmony evoluto, romanticismo, sesso, passione tra un una bella ragazza e il famoso MR Grey, l’uomo che tutte le donne vorrebbero avere come fidanzato! Bello, ricco, intellingente, fortunato, insomma non ha neppure in difetto. Chissà come sarà l’alito. Comunque possiamo anche incazzarci che in testa alle classifiche ci siano questo e non Guerra e Pace, ma è un fatto. Quando cominci a leggerlo, non riesci a staccarti, altro fatto. Sarà una cazzata, ma una cazzata e devi arrivare alla fine. Li ho letti tutti e tre, ma il tono veloce del primo non è sostenuto dagli altri due e man mano che si procede in effetti l’inverosimiglianza degli eventi aumenta. Comunque perfetto da leggere sotto l’ombrellone anche questo. Non vince il premio Bancarella ma vince il premio mi fa passare in fretta l’ora della pennichella quando ci sono 40° sotto l’ombrellone e checchè ne diciamo a venduto oltre 31 milioni di copie ed è stato il libro più venduto del secolo superando anche Harry Potter (altra pietra miliare della cultura mondiale!) quindi, ai fatti la sentenza. Non penso che la sua autrice si sia candidata al Nobel della letteratura, voleva probabilmente come tutti gli scrittori vendere qualche copia del suo libro. Beh direi che si può ritenere soddisfatta! Voto 8 al genere al risultato, io snob in questo caso non lo sono! J

LA RAGAZZA FANTASMA – S. Kinsella


Libro da ombrellone. E’infatti ero al mare quando l’ho letto! Non è che posso sempre leggere grandi classici. Ma in effetti durant queste lunghe vacanze ho fatto anche di peggio, come vedrete nelle recensioni successive, leggendo anche le famose 50 sfumature dei mille colori! Ma torniamo alla Kinsella, il libercolo è allegro e leggero come al solito. Durante il funerale di una vecchia zia, la protagonista comincia a vedere una strana ragazza, un fantasma in effetti, che è alla disperata ricerca di una collana e che la obbliga ad interrompere la funzione. Incomincia così un’avventura tra le due che le porterà ad affrontare le soliti esilaranti vicissitudini. Voto 6 e ½.

WALL STREET, il denaro non forme mai film di O. Stone



Ci sono dei film che vanno visti perchè hanno fatto la storia del cinema e Wall Street è uno di questi. Ci sono film poi, come questi o come Volevo solo dormirle addosso che sono stati fatti anni fa, ma sono quanto mai attuali per i temi che trattano. Non credo di dovermi soffermare molto sui contenuti di questo film, è la storia di un finanziere, lo spietato Gordon Gekko e di un giovane trader che riesce a diventare un suo proselito (Charlie Sheen). Oscar come miglior attore a Michael Douglas, davvero splendido e di una cattiveria rara. Voto 7, va visto. Mi guarderò anche il seguito a questo punto, ma sono certa che sarà difficile eguagliare.

UNA SEPARAZIONE film di A. Farhadi


 
Questo film mi è stato consigliato da un amico ed è un consiglio azzeccatissimo. E’ un film del 2011 che ha vinto numerosissimi premi: Oscar come miglior film Straniero, un golden globe, un David di Donatello e 4 premi al Festival del cinema di Berlino. Tutto meritatissimo. Certo se siete tristi non guardatelo perchè di certo non è una botta di allegria. E’ la storia di una coppia che si separa, perchè la coppia con la loro figlia hanno ricevuto il permesso di espatrio, solo che Nader, il marito, non vuole lasciare la sua terra mentre lei è alla ricerca di una nuova vita, di un nuovo futuro. In questo contesto Nader ha bi sogno di aiuto per prendersi cura del padre infermo mentre è al lavoro ed entra così nella sua vita una donna incinta con una figlia di cinque anni che lo fa di nascosto dal marito per ragioni religiose. Durante una discussione l’uomo la spinge dalle scale e lei perde il bambino. Voto 7, bellissimo, spiega come funziona la vita di tutti i giorni in un paese come l’Iran e come sono le persone, come è la loro difficile vita in un contesto religioso e politico di quel tipo. Vedetelo.

TERRAFERMA film di Crialese

 
 
Film meraviglioso ed elegante, vincitore del festival del cinema di Venezia e capisco perchè. Scene commoventi e di raro realismo. E’ la storia di Filippo, figlio di un pescatore morto in mare e dei componenti della sua famiglia che vivono in un’isola non identificata ma che sembra tanto Lampedusa... Filippo, insieme al nonno pescatore, al fratello superficiale (Beppe Fiorello) e ad una mamma straordinaria (Donatella Finocchiaro eccezionale) si trova invischiato in una storia di clandestini, diverse storie di clandestini e si trova a dover decidere se rispettare la legge degli uomini o la legge del mare. Un film spettacolare. Voto 9, ve lo consiglio caldamente. Difficile non avere gli occhi lucidi durante moltissime scene.

sabato 17 novembre 2012

MAGNIFICA PRESENZA film di Ozpetek



Insomma... film decisamente piatto. Pietro Ponte (interpretato da Elio Germano che come sapete io adoro profondamente ed è la ragione che mi ha spinto a vedere il film) va ad abitare in una una casa finalmente da solo. La casa però è abitata da strani spiriti che hanno bisogno che lui faccia qualcosa per loro, per liberarli per sempre dalla loro prigionia. Ma quale segreto nascondono in realtà e perchè stanno lì? E Soprattutto da quanto, visto che indossano abiti di altri tempi? L’idea è originale ma il film soporifero. Non ve lo consiglio, guardate altro mi raccomando prima di questo. Voto 5.

VOLEVO SOLO DORMIRLE ADDOSSO film di E. Cappuccio



Era da un po’ che volevo vedere questo film, avevo letto il libro di Massimo Lolli e mi era piaciuto tantissimo quindi il film mi incuriosiva. Beh, come al solito le iimagini non sono al livello dello scritto però non è male. E’ la storia di un giovane rampante a cui viene offerta una straordinaria promozione con tutti gli onori, nel caso in cui riesca nel giro di due messi e mezzo a licenziare 25 persone, che sono il 30% dei dipendenti. Guarda caso il suo capo odioso è francese.... Inizia questo processo frenetico e doloroso e la vicenda lavorativa si mescola con quella personale, in cui lui si trova invischiato in una passione per una ragazza che non centra niente col suo ambiente (nel libro reso molto molto meglio). Quanto mai attuale questo film è duro e spietato. Le frasi ai licenziati sono sempre le stesse, banali e patetiche. La fine sorprendente. Voto 7 e mezzo. Sarò influenzata dalla bellezza del libro ma secondo me vale la pena. Pasotti eccellente nell’interpretazione.