giovedì 31 maggio 2012

31 maggio 2012 – IL terremoto

Ciao a tutti, mi ricordo di averlo già fatto un pezzo sul terremoto in Giappone e mi sembrava un evento così lontano da noi. Non ho voglia di scrivere molte parole, solo che sono profondamente toccata da quello che è successo ad una regione che non solo mi ha ospitato, ma mi ha dato accoglienza a braccia aperte e dove vivono amici ed ex colleghi. Vedere quelle persone che camminano tra le macerie, vedere la distruzione mi spezza il cuore. Ho provato solo per uttimo ad immaginarmi cosa può vuol dire perdere la tua abitazione, la tua casa, tutte le tue cose, sommerse da polvere e calcinacci e nella peggiore delle ipotesi perdere qualcuno dei tuoi cari. Ed è agghiacciante. Lascia senza fiato. Una morsa allo stomaco. Una botta d’ansia. Terrore puro. Morire mentre si lavora, morire mentre si cerca di salvare l’immagine della Madonna, morire perchè hai sostituito un collega, morire per la paura. Come se ci fossero buone o cattive ragioni per morire. Non si può credere che sia successo davvero e che stia ancora succedendo. E chi resta non sta meglio. Anni investiti in aziende, lavoro, vita. Spariti in pochi secondi. Si scava tra le macerie, scavano uomini, donne, pompieri, cani, uniti alla ricerca di superstiti e cose. E poi la rabbia, di polemiche inutili, di botte e risposte senza senso, di fantascienza sulle cause delle scosse e di un papa che si muove per festeggiare la famiglia, nei giorni in cui famiglie intere vivono il più terribile dei drammi. Spalare invece di parlare. Pale invece di parole, fatti. La gente è stufa marcia delle parole.
Vorrei solo tacere e pensare a cosa sarebbe possibile fare per aiutare queste persone. Anche se niente potrà lenire questo dolore immenso, che è anche un po’ parte di noi.

UN GIORNO QUESTO DOLORE TI SARA’ UTILE di Peter Cameron

Bello questo libro, delicato. La storia di un ragazzino un po’ strano, con strane passioni che decide ad un certo punto che al college non ci vuole più andare e scappa via dalla famiglia, o meglio da una madre un po’ assente, per andare a vivere in una casetta in campagna. Per certi versi mi ha ricordato un po’ il ragazzino de La solitudine dei numeri primi e il fratellino piccino del libro di Ammaniti Io e te. Quindi un bel personaggio, però qualcosa di già visto a mio parere. Non mi ha colpito particolarmente, in effetti ho finito di leggerlo da poche settimane faccio fatica a ricordarmi la trama e i particolari. So che hanno tratto un film da questo libro, magari lo guarderò. Voto 6 ½.  Meglio gli altri due sopracitati in effetti.

FRONTE MARE di Ubaldo Stella


E bravo Ubaldo. Chi è? Ubaldo è il guardiano della marina di Porto Venere, o almeno credo! L’uomo che a partire dalla colazione ti mette di buonumore. Arrivi al baretto un po’ intimidito e chi ti fa cominciare meglio la giornata? Ubaldo! Con la sua ironia e il “ahò” accento romano che a Porto Venere non centra proprio niente ma ci sta bene. Comincia a canzonarti e a prospettarti la giornata catastrofica che ti attende in mare, a te, barcarolo neofita che non sai neppure come si chiamano le vele, e invece ti divertirai da morire. La vera sorpresa è che Ubaldo è anche scrittore e Fronte mare è il suo giallo ambientato al porto, forse Venere? Mi sa di sì. Insomma, ho cominciato a leggere e mi sono intrippata anche con un certo divertimento perchè il guardiano del porto del libro parla romano, sarà una coincidenza... Divertente, appassionante, originale grazie ad impensabili colpi di scena e con paesaggi che è bello riconoscere! Voto 8! Grande storia Ubaldo grazie!

LA BAMBINA DI NEVE di Eowyn Ivey

Che bel libro! Sarebbe stato perfetto se fossi certa di avere compreso la fine. O forse l’ho compresa ma avrei preferito una fine diversa! Comunque non partiamo dalla fine, partiamo dall’inizio. Una coppia non più giovane si trasferisce in Alaska a vivere. Non hanno figli, e se ne dispiacciono, non è una scelta, è la conseguenza di un passato doloroso. Una sera, alla caduta della prima neve, colti da insolita allegria i protagonisti escono e fanno un pupazzo di neve, a foggia di bambini a cui mettono un cappellino e dei guantini azzurri. Il mattino successivo il pupazzo non c’è più, ma per la foresta si aggira una meravigliosa bambina bionda che indossa un cappellino e dei guantini azzurri. Staranno forse impazzendo? La bambina esisterà davvero o sarà solo frutto della loro fantasia? Da qui parte il racconto di questa fantastica convivenza di cui non voglio svelarvi niente, perchè sarete attaccati alle pagine per capire come va a finire.... Ecco se lo leggete mi dite che interpretazione date? Grazie mille! Voto 9, uno dei più bei libri che abbia letto nell’ultimo anno.

TAMARRI di Remo Bassini

Ho comprato questo libercolo alla fiera della microeditoria di Chiari e mi ha molto colpito. Sono 7 racconti e chi sono i Tamarri? Come li descrive l’autore: Se trovano una ragazza per bene, o un lavoro per bene, o qualche santo per bene magari non fanno una brutta fine. Io li chiamo Tamarri. Sono personaggi che incontri sul treno, per strada, nel bar zozzo dell’angolo.
Commovente il primo racconto, proprio Tamarri, dedicato dall’autore al fratello morto. E Un ragazzo alto alto... davvero tenero. Voto 7.
Racconti che sono riusciti a sorprendermi pur non essendo io una fan dei racconti normalmente.

STOMP – Spettacolo al Teatro Nazionale

Armonia e ritmo. Queste sono le due parole che mi vengono in mente d’acchito. Visto ieri sera e non posso fare altro che dare un bel voto 10. In effetti è uno spettacolo di cui si parla sempre molto. E’ passato diverse volte da Milano e non ho mai avuto occasione di vederlo, ieri però un’amica deliziosa mi ha invitato per festeggiare il suo compleanno. Sì, un po’ strano in effetti, il compleanno è il suo ed è lei che invita me ed un’altra amica a teatro, e noi per questo bel gesto la ringraziamo davvero di cuore. Anche perchè è stato emozionante., Questo gruppo di ragazzi energetici suona con ritmi pazzeschi strumenti che niente hanno a che vedere con gli strumenti tradizionali: scope, lavandini, coperchi di bidoni, bidoni stessi, fogli di giornale, insomma una vera meraviglia e il tutto condito da mimica ironica che alleggerisce ulteriormente la scena già in ogni caso splendida. Se non lo avete ancora visto, andateci, dubito che abbiate potuto vedere qualcosa di simile! Ribadisco il mio voto 10!


THE HELP – FILM di Tate Taylor

Ma che bel film. Lo dicevano in molti ed ora posso confermarlo con certezza, è davvero un gran bel film. La storia si svolge in Missisipi. Un ragazza, figlia di bianchi, decide di raccontare la vita nelle case attraverso i racconti delle ragazze di colore che lavorano come aiuto presso le famiglie, The Help appunto. Cucinano, puliscono, riordinano e crescono i figli dei bianchi. Scene di ingiustizie, di razzismo, di coraggio e di tenerezza. Un film che rivedrei volentieri perchè ti fa stare bene. Se non sbaglio tratto da una storia vera divenuta un best seller. Voto 8.

sabato 19 maggio 2012

19 Maggio 2012 - Al concerto dei Negramaro


Ciao Milaaaano! Grazie Milaaaaano! Sono andata a questo concerto con un’aspettativa elevata e mi ha un po’ deluso. Musica talmente alta che il rimbombo impediva di avere una buona acustica, non si capivano le parole delle canzoni! Che peccato! Non le conoscevo tutte, quindi mi è dispiaciuto parecchio. Possiamo dire che Giuliano sembrava un po’ demotivato? Sei di fronte a 10.000 persone ce lo vogliamo mettere un po’ di impegno? Cantavano meglio i ragazzini di Amici... il che è tutto dire. Aggiungo anche che ha distribuito sapientemente un bel po’ di demagogia, chiedendo al pubblico cose ne pensava della televisione, parlando di politica e di crisi. Ma canta vah, non fare politica, non sei mica Guccini, ecco la mia vena polemica. Una cosa carina è stata l’apparizione dopo mezz’ora dall’inizio di Ficarra e Picone che hanno recitato un pezzo sulle donne molto conosciuto di Giorgio Gaber. Sono stati bravi, una bella sorpresa. Giuliano comunque si muoveva parecchio sul palco ed in effetti ci ha ricordato un bel po’ Checco Zalone che ne fa l’imitazione. Nei pezzi scatenati si agitava come un tarantolato: ti metteva di buonumore perchè era impossibile non ridere! Memorabile comunque Tre minuti, tutti a cantare, certe canzoni rimangono in effetti. La cosa che mi ha colpito del concerto, e che mi colpisce dei concerti in generale, critiche a parte, è immaginare cosa si deve provare a trovarsi di fronte a 10.000 persone che ti osannano. Si scusate, ho un momento di delirio di onnipontenza. Comunque dire: “Ciao Milanooooo!” e sentire il boato della folla deve essere decisamente emozionante. Ti fa sentire Dio probabilmente per un paio di ore e poi una scarica di adenalina immensa che ti carica come un salmone che risale la corrente, per almeno una settimana! Intendevo dire dio per una settimana non un salmone che nuota in salita per una settimana.... però magari vale per entrambe le situazioni. Mi è capitato una volta di essere davanti ad un pubblico ed era in Francia durante il nostro spettacolo teatrale, sera della prima. Solo che c’erano 50 persone compreso il sindaco del villaggio, non 10.000, ho avuto adrenalina per tutto il week end! ;-)

LE PRENOM – Film di A. De La Patellière & M. Delaporte


Film visto a Parigi che dubito arriverà mai in Italia, ma nel caso ve lo consiglio vivamente. E’ un film a cui do un 10, uno dei più belli che io abbia visto negli ultimi 10 anni. Avete presente Carnage? Ecco, un carnage evoluto e in chiave ironica. E’ tratto da una piéce teatrale e si svolge interamente in un salotto. Una sera a cena si incontrano i seguenti personaggi: marito e moglie, proprietari della casa in cui si svolge la cena appunto, un loro carissimo amico all’apparenza gay e un terzo amico bontempone del quale si attende nella prima parte della serata la moglie incinta, in quanto trattenuta da un impegno di lavoro. Nel momento in cui si comincia a parlare del nome del nascituro, alla risposta del futuro padre che il figlio si chiamerà Adolph, parte una simpatica discussione con un ritmo di battute entusiasmante, che degenera però lentamente in una litigata colossale e nella scoperta dei più reconditi segreti dei partecipanti che rischierà di sfasciare la loro amicizia storica. A parte il fatto che faccia ridere, perchè ci sono dei botta e risposta davvero esilaranti, c’è una bella morale di fondo relativa a senso dell’amicizia, rispetto, cameratismo, visioni politiche e morali che a volte facciamo uscire nei momenti meno opportuni. Come ho già detto voto 10.

RADIOSTAR – Film di Romain Levy



Anche questo è un film francese molto carino ma non allo stesso livello di Le Prenom. Si tratta di un gruppo di ragazzi che lavora per la prima radio di Francia. Ad un certo punto la radio passa al secondo posto in quanto ad audience e i “disperati” sono convocati dal super capo che li minaccia di licenziamento se non torneranno ad essere i primi e c’è un solo modo per farlo: partire in tournée ed incontrare ad uno ad uno i loro ascoltatori nelle varie piccole cittadine di provincia. A loro si aggiunge un nuovo elemento, uno scrittore di testi, geniale nella creazione quanto negato come speaker. Sarà in grado di scrivere per loro le parti più divertenti e di far tornare la radio in prima posizione? Belle musiche e bei personaggi. Devo dire che sono partita con un’aspettativa molto alta avendo in testa I love radio rock, un film che ho amato tantissimo. Non è a quel livello ma è divertente e leggero. Voto 7.

MARIGOLD HOTEL- Film di John Madden



Film inglese davvero carino. Una delle protagoniste è la splendida Judy Dench. Il film affronta il tema dell’impossibilità economica delle persone anziane di affrontare la vecchiaia in patria, ragion per alcuni decidono di trasferirsi in questo splendido hotel in India. L’hotel in realtà non è così meraviglioso come lo dipinge il depliant e le persone che alla partenza non si conoscono si ritrovano in quel luogo e fanno nascere nuove relazioni o ne interrompono di esistenti. Amicizia, amore, ricerca, misteri e simpatia pervadono questa pellicola davvero dolce e delicata. Inglesi e francesi su questi temi sono centanni avanti a noi. Voto 8. Un film che ti fa uscire dal cinema col sorriso sulle labbra.

MOSTRA DI MODIGLIANI - Pinacoteque de Paris


Certo che andare in Francia per vedere una mostra di Modigliani mi rende piuttosto nervosa... comunque il nervo mi è passato in fretta perchè era davvero splendida. Modigliani, Soutine e la leggenda di Monteparnasse. Si tratta dell’esposizione del collezionista Jonas Netter, che si appassionò a Modigliani e che decise di investire i suoi averi in questo pittore in cui credeva profondamente. Ma non fu la sua unica scoperta, dopo Modigliani ci fu Soutine, Utrillo (meraviglioso), Kisling e Valadon, quest’ultima davvero una splendida pittrice. E di tutti ci sono opere emozionanti nelle sale organizzate per autore appunto. La vita di questi artisti è infelice, dura, amara spesso dolorosa e ingiusta. Per fortuna collezionisti come Netter permisero al mondo di scoprire la loro esistenza e le loro maestose opere e di questi artisti riuscirono ad essere anche amici preziosi.

martedì 15 maggio 2012

15 Maggio 2012 - La Svolta

Mi sono resa conto che è da molto che non scrivo. Poco tempo a disposizione forse? O invece è una scusa, di tempo ne ho avuto sempre poco e sono sempre riuscita a scrivere? Blocco dello scrittore? Più probabile. Black out creativo? Anche. Insomma tutta una serie di ragioni personali e non, che hanno fatto in modo che gli intervalli tra un post e l’altro fossero sempre più lunghi. Così facendo inoltre mi si accumulano un sacco di cose da recensire e diventa sempre più difficile tenere il passo e recuperare. E quando lo faccio comunque sono in ritardo!
Ho deciso che da oggi si cambia.
Il blog deve essere è una creatura vivente. Giorno dopo giorno deve respirare, tenere il passo, aggiornare, mantenere vivo l’interesse e i contatti. Non è un archivio da aggiornare è un filo diretto. Questo significa che non avrò sempre e per forza cose da ridere da raccontare. E non avrò sempre cose serie. Saranno cose, varie, vive, diverse. Saranno fatti, anime, persone, opinioni, ricette? Anche. Articoli, rabbia, sogni o racconti. Non cambia la natura di questo blog. Resteranno sempre e comunque anche le recensioni, e come sapete chiunque voglia scrivere e mandarmele è liberissimo di farlo.
Chi continuerà a seguire il blog vedrà e valuterà. Non manderò più la mail di aggiornamento, quindi se volete seguire iscrivetevi qui sotto come lettori, molti di voi lo hanno già fatto e li ringrazio. Basta creare un account google e inserire la mail dove vorrete ricevere gli aggiornamenti e il gioco è fatto.
E per ora buona notte. E come promesso a presto. Qua sotto.

26 Aprile 2012 – Parigi e il cuore

Dal gennaio 2010, mese del mio rientro definitivo in Italia, diverse sono le volte che mi hanno visto tornare a Parigi, questa città che mi ha dato e tolto così tanto. Ogni volta l’emozione è la stessa e le sensazioni davvero intense. Milioni di ricordi si affollano nella mente. La sera, le strade sono pervase da una luce giallognola che ho visto solo qui, che dà ad una strada un calore che mi entra nell’anima, una sensazione di passione che ha qualcosa di erotico, di sensuale. La città più bella del mondo. Sì per me sarà sempre questo. Niente potrà farmi cambiare idea, la amo come si ama un uomo che ti ha fatto arrivare così in alto nel cielo da toccare le galassie con un dito. E la cui mancanza ti fa precipitare nel più profondo dell’oceano dove non esistono creature viventi e il buio è tale da opprimere il petto, perchè il buio è dentro di me non fuori. Un uomo ed una città che rimarranno per sempre nella mia anima, perchè quell’uomo in quella città è venuto pochi mesi prima e le vie che ha percorso insieme a me ancora risuonano del rumore di quei passi e del profumo del suo maglione. Gli angoli più sconosciuti esplorati a piedi ti riportano alla mente risate ed emozioni che mai potranno scomparire e che nell’istante in cui li ripercorri rivivono come gnomi delle fiabe che appaiono al pronunciare della formula magica. I ricordi si fanno vivi quando meno te lo aspetti, ti fanno tremare le gambe, ti stritolano lo stomaco e ti lasciano senza fiato, sopravvissuta fino al prossimo inatteso assalto. Questa è la vita.
Amo entrambi ancora. La città e l’uomo.