domenica 19 luglio 2009

Odio Alitalia - 1

E' giusto che il mondo sappia come viene trattato chi decide di viaggiare con Alitalia (o è obbligato a farlo suo malgrado). E' ormai da Settembre 2008 che viaggio regolarmente sulla tratta Milano-Algeri, ed ho avuto modo di utilizzare i servizi di Air France (via Parigi), Lufthansa (via Francoforte) e, purtroppo, Alitalia (via Roma). Inutile dire che la nostra compagnia di bandiera ne esce non solo perdente, ma proprio disfatta, stracciata, a brandelli. Dopo mesi di ritardi, voli cancellati, scortesia, poca professionalità, totale mancanza di attenzione al cliente, ho deciso di iniziare a tenere traccia di quanto mi succede settimanalmente. Visto che tanto le cose non cambieranno, spero che possiate almeno sorridere delle mie disavventure. 9 Aprile. Decido di provare il nuovo volo delle 17.05 Algeri-Milano Malpensa, figlio della nuova Alitalia, che ha sostituito il per me comodissimo volo del venerdi' mattina delle 10.30. Ovviamente non potro' prenderlo tanto spesso, ma visto che oggi e' giorno di elezioni e qui non lavora nessuno, il capo mi concede mezza giornata. Dal prossimo venerdi', peraltro, mi aspetta il simpaticissimo Algeri - Fiumicino delle 4.30 del mattino e il Fiumicino – Linate delle 8.00... Grazie Alitalia! Come dicevo, sono sette mesi che volo con Alitalia, quindi ormai sono preparato a (quasi) tutte le possibilita', anche se la nostra compagnia di bandiera fa sempre del suo meglio per sorprendermi. La prima regola del viaggiatore Alitalia dice di premunirsi contro il "ritardato arrivo dell'aeromobile", scusa regina di ogni ritardo. Doverosamente collegato dall'ufficio di Algeri via internet con Malpensa, scruto attentamente l'orario di partenza del Malpensa-Algeri, per sapere quando uscire dall'ufficio e non aspettare delle ore in aeroporto. Partenza prevista da Milano: 15.00, arrivo ad Algeri alle 16.15 locali, ripartenza dalla capitale algerina alle 17.10 ed arrivo a Malpensa alle 20.00. Sulla carta, una pacchia. Senonche' il mio fido email alert (eh si', perche' ho anche l'email alert sul volo in partenza), alle 14.30 inizia a vibrare: partenza ritardata alle 15.20. Vabbe', e' scontato, il quarto d'ora accademico, continuo la mia presentazione. BZZZZZZ partenza prevista per le 15.20, BZZZZZ no, per le 15.35, BZZZZZZ no, per le 16.05. A questo punto logica vorrebbe che io aspettassi in ufficio lavorando, e invece no: perche' le regole di Alitalia (scalo di Algeri) dicono che il check-in si chiude un'ora prima della partenza prevista dell'aereo, non di quella effettiva. Quindi, nonostante io sappia che ci sara' almeno un'ora e mezza di ritardo, mi metto tristemente in macchina verso l'aeroporto. Come ampiamente previsto, una volta arrivato al terminal e fatto il check-in scruto con l'occhio gia' iniettato di sangue il cartellone delle partenze e - bien sûr – partenza dell'Algeri-Milano prevista per le 18.50. Due rapidi calcoli mi dicono che non saro' a casa prima delle 23.00, anche perche' per i voli in arrivo dall'Africa e' previsto un ulteriore controllo bagagli all'arrivo a Malpensa. Ma dico io, dove si e' mai visto che si controlla il bagaglio a mano all'arrivo di un volo? Comunque, una volta salito a bordo, mi tolgo una piccola soddisfazione chiedendo all'hostess il perche' del ritardo: "Ritardato arrivo dell'aeromobile da Malpensa, signore", mi risponde sorridendo (cazzo avrai mai da sorridere? Hai capito che abbiamo due ore di ritardo?). E qui calo l'asso di bastoni: "Questo lo so, signorina. Volevo sapere perche' siete partiti in ritardo da Malpensa". Panico negli occhi dell'hostess. Questo e’ sgamato – le leggo in volto – e adesso cosa gli racconto? "Ehm..., non sono arrivati i documenti per la partenza" Non sono arrivati i documenti per la partenza? Ma cosa cazzo mi stai raccontando? Mancava il bollo, l'assicurazione, la carta verde, CHE COSA? Un aereo non e' una macchina, non ha bisogno del libretto di circolazione, non lo fermano i vigili! Comunque mi complimento con l'hostess per l'originalita' della trovata (non la prende bene, devo ammettere) e mi accomodo sul solito sedile sfondato. Ciliegina sulla torta, la hostess ormai incupita non ha la piu' pallida idea di che ora sia, nessuno l'ha avvisata che in Algeria non c'e' l'ora legale (ma cazzo, informarti di che ora e' nel paese dove stai lavorando no, eh? Se c’e’ un’emergenza e devi comunicare un’orario cosa fai, lo canni di un’ora?). Quando, due ore dopo, con le due ore di ritardo normali, le ruote toccano l'asfalto della pista di Malpensa, un pensiero mi sfiora la mente: sono finalmente libero dalle grinfie di Alitalia. Almeno fino a lunedi'.

1 commento:

  1. Evviva Colanninno, Passera e tutti gli altri dell'allegra compagnia (di bandiera).

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