lunedì 12 ottobre 2009

Il gioiello olistico

Di solito quando intervistano i comici e chiedono loro da dove traggono ispirazione, la risposta è: dalla realtà, dalle cose che capitano tutti i giorni. Mostriamo scetticismo a questa dichiarazione, ma basterebbe fare un pochino più di attenzione o semplicemente osservare cosa accade nella mia vita per rendersi conto che in effetti si tratta di una sacrosanta verità.
Lunedi ricevo una mail dalla mia amica Gabriella che mi invita a vedere una mostra di gioielli organizzata da una sua conoscente. Decisamente interessante, quindi coinvolgo anche Roberta nell’evento che tra le altre cose è un’esperta sull’argomento della massima levatura, insieme abbiamo cercato di farci stimare e comprare un diamante da ottantaquattro carati di proprietà del sultano del Top Capi a Istambul, ma chissà come mai non ce lo hanno neanche fatto provare...
Come al solito approssimativa e superficiale, non apro il link allegato che spiega l’evento e mi reco all’appuntamento ignara e impreparata. Gabri mi racconta che ci sarà una parte introduttiva in cui verranno spiegati i benefici dei gioielli. Ma perchè qualcuno mi deve anche spiegare perché procura gioia indossare un monile? Sfoggiare un solitario o esporre un collier? Cosa diceva Marilyn? Diamonds are a girl best friends e noi ci fidiamo di lei, mica devo convincermene, sono già straconvinta. L’esposizione si svolge in un centro yoga ed entrando mi tocca togliere le scarpe, scendere dal tacco otto e appollaiarmi su un cuscino zen. Comincio a comprendere. L’oratrice spiega che il corpo è fatto di onde, non siamo materia, siamo antimateria. O santiddio, ma dove sono finita? Ora mi farà levitare nella sala come una pagnotta? Poi tenta l’approccio scientifico: sapete perchè quando schiacciate l’interruttore la luce si accende? Beh tecnicamente io no, pero’ Edison lo sa, se lo chiami te lo spiega, no? Ecco cosi come accettate di non sapere perché si accende la luce (ma non è che lo accetto è che c’è una spiegazione scientifica dietro, mica un evento paranormale!) accettate anche l’esistenza delle onde che il vostro corpo propaga e che si diffondono intorno a voi. Roberta mi guarda è sghignazza e io mi trattengo ma la lacrima da riso mi scende sulla guancia.
Poi spiega che è il gioiello che ci sceglie, non siamo noi a scegliere lui. Su questo non c’è dubbio, ora le chiedo se puo’ chiamare il mio fidanzato e tutti i fidanzati del mondo e spiegarlo anche a loro che sarebbe un’azione decisamente utile per l’umanità femminile e risolverebbe un sacco di situazioni conflittuali.
Abbiamo anche il momento test. Testiamo come il gioiello fa convergere la nostra energia nel nostra ciakra (eh? Cosa è un ciakra? Ha del cioccolato sopra? E’ di sfoglia? Piccante? Ripieno? Si puccia nel caffè?) e rafforza l’equilibrio.
“Scegliamo una persona a caso nella sala. Si tu, la ragazza con i capelli lunghi che sta sorridendo”, in realtà sono io e sto sghignazzando con Roberta, ah miseria ladra, ma allora sono io, accidenti! Ora rido già di meno. Mi alzo e mi dirigo al centro, con l’entusiasmo di un leghista in viaggio per Siracusa. Mi fa scegliere un gioiello e mi fa portare il cellulare, conduttore di energia negativa e destabilizzante e poi davanti a tutti testa il mio equilibrio con e senza il monile.
Piedi uniti, senza niente in mano, mi tira per un braccio ed io mi inclino sollevando il braccio opposto al lato verso il quale mi tira. “Vedi? Vedi questo è il tuo equilibrio naturale.” Prendo il cellulare che tengo con la mano opposta a quella con la quale mi tira verso un lato e lo appoggio sul cuore. Rifa l’esercizio e ovviamente a momenti cado. “Visto? Visto? Il cellulare emana onde negative che minano la tua stabilità.” Beh certo cara, gran visir della meditazione, visto che non posso alzare il braccio per controbilanciare! È scientifico non è l’energia. Non vi racconto neanche di Roberta che ci guarda allibita e di Gabriella che con la scusa di una telefonata è uscita in cortile e mi ha abbandonato con la Santona. Terzo test. Indosso l’anello e tengo il cellulare. Lei mi tira di nuovo ma stavolta stranamente non mi muovo di un centimetro. In effetti la cosa al momento mi lascia incredula, ma sono certa che documentandomi trovero’ una spiegazione. L’anello mi ha scelto. Il mio ciakra è salvo. Lo devo comprare quindi! Torno al mio posto. Certo non è niente male avere un’autorizzazione scientifica allo shopping. Devo capire se funziona anche con una borsa di Dior.... mi sento che solo a scriverlo mi si è allineato il ciakra.
Finito l’esperimento l'Ispirata chiede delle testimonianze. Una signora dichiara che domenica mattina si è svegliata ed era sotto tono, che ha indossato il suo ciondolo e improvvisamente si è sentita piena di energia. No, dico, non è che in mezzo ci è passata la colazione e un caffé fatto come l’Italia comanda? Vabbè. Lascio perdere.
Sessione di presentazione finita, possiamo finalmente andare a sceglierci i gioielli. Mi viene subito in mente che posso prendere qualcosa per fare un regalo alle mie amiche, solo che se il gioiello deve sceglierle come diavolo si fa se lo scelgo io? No, non si puo’ regalare, semplice.
Chiedo indicazioni con un filo di ironia nella voce e l’esperta mi dice che non c’è problema, che testerà me e sentirà se il regalo prescelto va bene per la destinataria. Osmosi pura. Sono sempre più curiosa.
Scelgo un’amica, scelgo una cosa e poi gliela sottopongo. La scena che si presenta ad un visitatore esterno è la seguente: la meditatrice/venditrice zen ed io, una di fronte all’altra con in mezzo uno sgabello, sui cui è posato il bijoux, la mia mano destra che lo tocca, la mia mano sinistra appoggiata sul cuore. Lei con una mano tocca la mia che tocca il bijoux e con l’altra regge un pendolino come quello di Mosca. Roberta cammina con aria indifferente intorno a noi facendo finta di contare i nodi nel parquet. Io che invece di pensare all’amica a cui devo fare il regalo per trasmettere il flusso di onde, penso a voi, al blog e a cosa scrivervi appena torno a casa. Gabriella, la donna più PR del mondo, sta al telefono con un giornalista di TF1, tiene in attesa il suo ventesimo corteggiatore ed intanto negozia l’acquisto di un foulard sulla terza linea.
La ragazza chiude gli occhi, io con un occhio chiuso guardo lei, con l’altro guardo Roberta, medita un attimo, comincia a far muovere il pendolino che oscilla circolarmente (Foucault si sta rigirando nella tomba nello stesso istante per il ribrezzo) e dichiara: tu vuoi molto bene a questa amica. No guarda a me di solito le amiche mi stanno un po’ sui maroni. Certo che è proprio veggente. Profetica. Sento, sento, che.... che questo regalo le piacerà. No, ora ditemi quante probabilità c’erano che mi avrebbe detto che il regalo che avevo scelto per una persona che conosco da dieci anni, le avrebbe fatto schifo! Mancasse altro!
Insomma l’accendiamo e procedo all’acquisto rassicurata dal fatto di sapere che ho una vaga idea del gusto delle persone a cui voglio bene e che conosco da una vita... Insomma l’evento volge al termine. Con il nostro acquisto sotto il braccio usciamo in strada, un quartiere, osservato ora con un po’ più di calma, in cui ha del miracoloso riuscire ad arrivare non scippate fino alla metropolitana, magari potremmo andare via a cavallo di un tappeto volante, tanto il flusso energetico di cui è fatto il nostro corpo non pesa!

2 commenti:

  1. ....ma hai chiesto se....avendo una vagonata di bigiotteria, se la metto tutta insieme il mio ciakra si gonfierà talmente tanto che mi farà svolazzare da un fiore all'altro con il sorriso sulle labbra e il cellulare all'orecchio???!!!!Wow lo provo immediatamente...fammi sapere!!!.....uhmmm....mi sa invece che funziona solo con i gioielli seri???...ehmm allora sono destinata ad inciampare in me stessa ad ogni passo...beh.... cmq davvero un Bijoux!!!!;-))
    Paola

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  2. Ciao La Trinche, hai scritto un "gioiellino" introspettivo che tra l'altro ha un suo piacevole humour. In verità ho già letto il racconto su Letture da Metropolitana... umh, in questo blog "Il gioiello olistico" risulta in versione long, tra la varie cose "impreziosito" di altri dettagli e di conseguenza più esilarante. Mi sembra doveroso spendere qualche parola in più al fine di rendere la mia disamina più completa (amo recensire i racconti e i romanzi!!!)
    Oh, se fossi stato a posto tuo all'oratrice avrei mostrato i miei "attributi" cioè il mio sapere ed anche esporre una particolare domanda:
    perchè li chiamano "gioielli" di famiglia?
    Ad ogni modo il racconto "brilla" proprio per il "soggetto" rappresento, imperniato sulla quotidianità e dove si accenna lievemente filosofia e discipline, temi potenzialmente pesanti, ma invece trattati con leggerezza ma non alla leggera.
    Il finale ha una ironica morale che unita ad una piacevole scrittura fa la differenza e poi francamente il testo emana una propria "positività" anche perchè quanto si legge col sorriso sulle labbra.
    L'esperienza orientata sul ciakra mi erudisce del fatto che i monili non risultano semplicemente fini a lor stessi e di conseguenza a scopo ornamentale, a momenti si potrebbe parlare di "Cristalloterapia" e di "gioilloterapia". Forte l'ironica osservazione sul rapporto gioielli vs fidanzati, un "anello" che congiunge ed intenso come azzeccata soluzione.
    Ok, allora quando comprerò qualche prezioso alla mia zita (in siciliano vuol dire fidanzata) terrò presente questo racconto oltre la già citata filosofia orientale.
    Che altro dire?
    Il racconto è molto curato, dettagliato tanto che per spiegare tra il lucido, lo scanzonato e il manierismo (oh, detto in termini positivi) gli effetti dell'"olistico" chakra, facendo inoltre riferimento agli effetti sul comportamento e sull'umore che i gioielli possono avere nella vita di tutti i giorni o comunque in generale.
    Un mi piace... cristallizzato.

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