giovedì 25 giugno 2015

Morti fuori e morti dentro: Casa della Memoria e San Bernardino alle Ossa!

Oggi vi voglio parlare di due posti suggestivi anche se in modo molto diverso, nei quali la morte viene commemorata "artisticamente"!
La Casa della memoria e San Bernardino alle ossa (e già il nome ve la dice lunghissima...).
Il primo posto è stato inaugurato quest'anno e si trova in zona Porta Nuova. Un monumento dedicato a tutti i morti che siano essi vittime di stragi, di guerre, di terrorismo, partigiani, deportati, insomma una lunga lista. Un parallelepipedo di mattoni, progettato dallo studio Baukuh, sulle cui facciate sono riprodotte, con un mosaico, immagini simbolo della Milano liberata e dei momenti di dolore collettivo (la scena dell'annuncio della Liberazione in piazza Duomo, il 25 Aprile del 1945, l'interno della Banca nazionale dell'agricoltura dopo la strage di Piazza Fontana e altre) e 19 volti di persone comune, ritratte al lavoro. Sono passata di lì per caso perché il mio parrucchiere sta da quelle parti! (momento gossip) e devo dire mi è piaciuta molto. Struttura semplice che si erge in mezzo al verde e ai palazzoni. Merita! A me è piaciuta molto, l'ho trovata molto contemplativa nella sua semplicità. Sta di fronte all'installazione Campo di grano (Agnes Denes), quindi da già che siete lì guardate anche quella!! Per ora è una distesa verdognola, dove non si capisce bene quali siano le erbacce e quale sia il grano.... Speriamo in un miglioramento futuro!
 
San Bernardino alle Ossa è un capolavoro macabro!! Una chiesa "ornata" di ossa dei morti dell'ospedale vicino! Beh se no non si sarebbe chiamata così! e dico ornata, perché le ossa sono disposte in maniera artistica: teschi e tibie a formare delle greche! E devo ammettere che accantonati i primi istanti di choc in cui uno deve fare i conti con centinaia di resti umani, poi ci si abitua e si riesce a percepirne la grazia e l'armonia e ad un certo punto non fa neanche più paura. A me è sembrato un luogo di grandissima meditazione, un luogo di CALMA MORTALE!!!
Si trova in una traversa di via Larga, ci sarete passati milioni di volte. La prossima volta fermatevi però e andatela a visitare! poi mi saprete dire. Io l'ho trovata magnifica! ...cominciate a preoccuparvi....ehehehe!!
 

 
 
 
 
 






mercoledì 24 giugno 2015

Museo Poldi Pezzoli - Passerella - Mercato di Milano

Quale è il filo conduttore di questi tre elementi? Solo che sono vicini e si possono vedere uno dopo l'altro come abbiamo fatto noi!!! 
Il Museo è magnifico. Ne avevo sentito parlare spesso. Poi se vi è capitato di comprare uno dei giornali turistici a Maggio, che parlano tutti di Milano è citato decine di volte tra le 10 cose che vale la pena di vedere in città e hanno ragione: si tratta di un piccolo gioiello. 
Purtroppo è stato quasi completamente distrutto durante la seconda guerra mondiale e i bombardamenti, ma mantiene inalterate alcune sale come lo studiolo Poldi Pezzoli e in molte sale sono presenti fotografie che mostrano come erano prima della distruzione, così si riesce ad avere un'idea degli antichi splendori. 
Un nuovo splendore invece è la sala delle armature, è stata completamente ristrutturata ma soprattutto costruita da Pomodoro nel 2000 circa ed è fantastica. Egli ha voluto creare uno spazio dove i supporti di armi e armature non si vedono e tutto sembra sospeso nel sulla. C'è una grazia particolare in questa sala che pur essendo moderna si adatta perfettamente a quel contesto. 
C'è poi una sala arredata con divani moderni sui quali accomodarsi per osservare con attenzione: due Botticelli, un Pollaiolo (simbolo del museo), diversi Mantegna, e molto altro ancora. 
Come dicevo prima poi, lo studiolo della famiglia è magnifico, ornato di vetri colorati e disegnati, boiserie come se non ci fosse un domani e ricchissimi decori, lo rendono un posto affascinante. 
Mettete in conto un paio di ore se lo volete vedere con calma, perché ne vale la pena e bisogna goderselo con i giusti tempi!! 
Quando uscite di lì, se avete voglia di qualcosa di leggero, recatevi in via Pellico al 2 e salite sui tetti di Milano e godetevi la vista di Piazza del Duomo dal lato della Terrazza Aperol ma molto più in alto, poi camminate sulla passerella che aggira la galleria Vittorio Emanuele e per finire scattate una foto al nuovo skyline milanse da dietro un'impalcatura!! deve essere molto bello anche di notte. E qui per voi, la gatta sul tetto che scotta! la passerella si raggiunge salendo con un ascensore modernissimo trasparente e passerete vicino al nuovo ristorante di Pavarotti, un po' museo e un po' ristorante. Il locale è molto bello, aperto da una settimana, come si mangia non si sa ancora! ma abbiamo dato un'occhiata al menù, cose tradizionali italiane, un po' turistiche direi, ma con un prezzo più che accettabile!  
E se non siete ancora stanchi, uscite e andata al vecchio ingresso Feltrinelli o Autogrill che si voglia, che è stato completamente ristrutturato e trasformato in MERCATO DI MILANO. Dentro è bellissimo. Una splendida scala mobile che porta fino al terzo piano tutta trasparente e che vi permette di ammirare un ulivo d'oro (come la torre d'oro di Prada, è un materiale cha va molto in tempo di crisi…:-) ) simbolo dell'eccellenza italiana. Al primo piano un mercato a km zero, ovvero con prodotti che arrivano tutti da lombardia e piemonte, molto simile a Eataly, molto molto carino. Al secondo piano il vecchio self service autogrill trasformato in un moderno self service con piatti molto appetitosi, e per finire, al terzo piano, un ristorante e lo spazio Berlucchi. Devo ammettere che anche qui c'è stata una trasformazione incredibile. Buona passeggiata a tutti!!! 


 http://www.museopoldipezzoli.it/#!/it/scopri

http://centro.milanotoday.it/passerella-percorso-galleria-vittorio-emanuele.html

http://www.milanotoday.it/economia/nuovo-autogrill-mercato-duomo-2015.html





domenica 21 giugno 2015

Santa Caterina del Sasso - Leggiuno (VA)

Con un po' di sano campanilismo ho visitato e ho deciso di commentare Santa Caterina del Sasso! Comunque citata anche da Bell'Italia del mese di Maggio (pag. XXX).
Si tratta di un eremo appoggiato sulla costa di fronte a Stresa, per essere precisi a Leggiuno (VA). E' ancora abitato da monache laiche che gentilmente lo tengono aperto fino alle 17.00 per permettere ai turisti di visitarlo senza pagare alcun prezzo di ingresso e che è facile incontrare durante la visita. Abbiamo scambiato con loro due chiacchiere ed è stato molto piacevole e istruttivo.
L'eremo è composto di tre parti: il convento meridionale meravigliosamente affrescato. Un portico che conduce alla chiesa e infine la chiesa stessa, anch'essa dotata di portico affrescato e di un interno vivace e barocco.  
Vi si può arrivare sia dall'autostrada sia dal lago, ma vi assicuro che la scelta è una sola: arrivate dal lago col traghetto, perché una delle immagini più suggestive è vedere l'eremo arrivando dall'acqua, dal basso, e la costruzione si staglia sopra di voi.
La stessa vista ovviamente scendendo dall'alto è impossibile e tra l'altro dovreste farvi quasi 300 gradini a scendere ma soprattutto a salire. L'Eremo dispone anche di un ascensore per fortuna, al modico costo di 50 cm a tratta! Scegliete voi!
Il traghetto parte dall'imbarcadero di Stresa, che vale comunque una passeggiata. La località è stata completamente rinnovata e sembra di girare in una bomboniera. Aneddoto per i più vecchi: ci sono hotel meravigliosi in quella zona, uno di essi, il Grand Hotel des Iles Borromées, è stato il set del film con Renato Pozzetto: Grand Hotel Excelsior! Un filmone!
Per chiudere aperitivo al Grand Hotel La Palma con la sua splendida terrazza. Io non ci sono ancora stata a causa di avverse condizioni meteo, ma me ne hanno parlato tutti benissimo. Sappiatemi dire!!
Un ultimo aneddoto: ho scoperto perché si chiama Lago Maggiore, non è il più grande e non è il più profondo, ma è quello che contiene la maggior quantità d'acqua. Ecco cosa si impara ad ascoltare le guide altrui... :-)
Buon Lago Maggiore a tutti!!





martedì 16 giugno 2015

Nessuno si salva da solo - M. Mazzantini - Il libro e i film

Mediocrity. Una parola che rappresenta il mio giudizio su entrambi. Ho letto il libro dopo aver visto il film e sono rimasta molto delusa da entrambi. Adoro la Mazzantini e tutti i suoi libri mi sono piaciuti enormemente. Questo però l'ho trovato un po' auto contemplativo. Bella l'idea di raccontare la fine di una grande storia d'amore, il dopo "e vissero tutti felici e contenti", con la tecnica del flashback a quando i due si amavano, ma non è piaciuto il modo. Troppe parolacce forzate, troppe incoerenze, troppi eccessi. Mi è piaciuto solo quello che io interpreto come equilibrio: i due sono ugualmente responsabili della fine di questo amore, hanno colpe eque, sono ugualmente colpevoli, sono corresponsabili e nessuno dei due mi ha suscitato antipatia o simpatia, viaggiano allo stesso livello. 
Il film peggio. Prima di tutto non c'è lo stesso equilibrio, la colpa pare tutta di Scamarcio, lei una santa, ma non è così. E poi, la fine, che io ho trovato originale, snaturata totalmente. Fa finire il film al contrario del libro, ma no!!! Ma no si può vedere!!  
Voto 6  al libro e 5 al film. Leggete altro della Mazzantini se volete leggere qualcosa di suo e non guardate il film. 


domenica 14 giugno 2015

Darsena contro Fondazione Prada

In realtà non si tratta di una battaglia, ma devo dire che i due posti mi sono sembrati agli antipodi pur essendo entrambi molto belli! Quasi una contrapposizione destra e sinistra...

Una è popolare, popolatissima, affollata, allegra, divertente, aperta, rumorosa l’altra è elegante, essenziale, silenziosa, con bodyguards elegantissime all’ingresso, lucida, dorata, trasparente. Lascerò a voi comprendere quale una e qual è l’altra!

Sono entrambe molto belle in ogni caso. Ho avuto modo di vedere la Fondazione Prada solo dall’esterno, non ho visitato le esposizioni che ospitano, e la cosa che mi ha colpito maggiormente, a parte gli spazi ampissimi e molto aperti, è la maestosa torre d’oro che s’innalza in mezzo al cemento finto trasandato. L’ho trovata di una semplicità e di una bellezza mozzafiato. La nuova darsena d’altro canto è piena di vita, rumore e confusione, ma nell’accezione positiva del termine. Ottima per una birra da bere seduti a terra con i piedi a penzoloni sull’acqua. La Fondazione per una colazione o un aperitivo chic nel suo bar design progettato dal regista Wes Anderson. Questo invece me lo sono perso e quindi dovrò tornare a vederlo, ma ho sentito tutti quelli che ci sono stati parlarne un gran bene e anche come di un posto dai prezzi normali, in cui non ti serve telefonare alla Deutsche prima di entrare tra l'altro. 

Un plauso a chi ha trasformato un luogo "quasi abbandonato" in un'attrazione piacevole e ben strutturata. Un plauso a chi ha trasformato una zona periferica quasi dimenticata in un luogo tendenza con una costruzione perfettamente adattata all'ambiente circostante, aumentandone il valore estetico. Anche questi cambiamenti in Milano, come quelli citati nei giorni precedenti contribuiscono a rendere la città più internazionale, più moderna e più simile alle sue cugine Londra e Parigi almeno. Un vero piacere uscire alla scoperta dei nuovi angoli. In questo bisogna ammettere che siamo stati molto bravi! Buona visita a tutti!!! 
 



 http://www.fondazioneprada.org






mercoledì 3 giugno 2015

Sant'Eufemia - San Satiro - San Maurizio

SANT'EUFEMIA. Chiese allegre, così avrei dovuto intitolare questo pezzo in effetti! Nel giro di domenica ho avuto modo di visitare tre chiese davvero magnifiche e caratterizzate da colori splendenti. E' mi è spiaciuto solo non averle visitate prima, e potuto apprezzare prima la ricchezza di Milano anche in quest'area, lasciando stare ovviamente le chiese più maestose che conosciamo tutti come il Duomo o Sant'Ambrogio. La prima meta è stata Sant'Eufemia, incontrata per caso mentre ci spostavamo in scooter vs la manifestazione dei corti aperti. Beh siamo scesi dalla moto e siamo entrati. Sorpresa, sorpresa, colori e armonia in abbondanza! Mi è quasi venuta voglia di pregare! ho detto quasi.... La chiesa ha un giardinetto di fronte molto ben curato, che le lascia respiro e da una sensazione di apertura e che ti invoglia ad entrare. Si pensa venne fondata nel '472 ma continuò ad essere rimaneggiata negli secoli successivi, fino ad un ultimo intervento nel 1870. Pare che grazie alla sua ottima acustica sia stata usata dalla Emi come sala di incisione: Maria Callas vi registrò alcune opere. Guardate i colori delle arcate, semplicemente e le molte pitture ivi contenute. Da non perdere!


SAN MAURIZIO AL MONASTERO MAGGIORE. Ogni volta che ci sono passata, l'ho trovata chiusa. E in effetti è una chiesa nella quale hanno smesso di celebrare il culto e quindi non è mai aperta, tranne la domenica mattina in occasione dell'Expo, grazie ai volontari del Touring Club, quindi informatevi sugli orari nel caso desideriate vederla. Come molti avranno notato, l'esterno è assolutamente trascurabile: quasi un'anonima costruzione. Questo però rende ancora maggiore lo choc entrando: un tripudio di pitture, di cui molte del Luini. Le pareti ne sono coperte. Da rimanere senza respiro, una grazie e una delicatezza infinite in ogni
opera. Fate il giro, con calma, percorrendo tutto il perimetro, tanta luce entra dalle finestre e rende questo posto ancora più accogliente. Un grande organo si erge sovrano in una delle navate, datato 1554.
Particolarmente bella la scena Storie dell'arca di Noè, di Aurelio Luini, figlio di Bernardino. Voto 10, una chiesa semplicemente meravigliosa.





SAN SATIRO.  "L'illusione è perfetta. Si entra nella chiesa di Santa Maria presso San Satiro, a Milano, e pare che, dietro l'altare, ci sia un grande spazio, un'abside regolare, ben completata da colonne e decorazioni.
Invece no, non è così: ma l'illusione (l'inganno?) dura a lungo, e per accorgersi che si tratta solo di un'illusione ottica bisogna arrivare proprio vicino all'altare, quasi toccare con mano: dietro l'altare non si passa, c'è poco meno di un metro di spazio. Insomma, l'abside che vedete nelle foto nella realtà non esiste.
L'artefice di questa meraviglia, o forse inganno (inganno prospettico) è uno dei nostri più grandi architetti, Donato Bramante.
Come è intuibile, dietro a questo strano capolavoro c'è una necessità pratica: al momento di costruire la chiesa, la diocesi non ebbe i necessari permessi. Lo spazio ridotto, anzi annullato, avrebbe ormai richiesto un altro progetto oppure reso impossibile l'opera; Bramante invece accettò la sfida e riportò in scala le stesse misure che aveva previste in origine. E difatti la finta abside realizzata misura 97 centimetri invece dei 9 metri e 70 previsti nel disegno originale; e da questo impedimento Bramante è riuscito a trarre un capolavoro inaspettato." Così scrive Giuliano Bovo e io mi sono impossessata delle sue parole per farvi capire la caratteristica di questa magnifica chiesa.