lunedì 11 marzo 2013

Talent's Pink Day



Ore 7.15, con Rosa e Nat, partenza direzione Torino per il Talent Pink Day!! La gita comincia con Nat che fuori dal portone, e noi parcheggiate in strada, ci parla al telefono e ci dice che non ci vede. Ma come, se sento la tua voce dal finestrino… in effetti ci rendiamo conto che siamo nascoste da un enorme Suv bianco, di sicuro molto trendy ma altrettanto sicuramente inutile e ingombrante, non siamo nemmeno nelle praterie americane! Carichiamo Nat e partiamo, ci serve un caffè al più presto, non siamo lucidissime.
Il viaggio si sviluppa come al solito attorno ad una montagna di chiacchiere, per quello abbiamo sempre sufficiente energia. Pausa caffè all’autogrill, nel quale ci avventuriamo in un veloce contromano, dopo aver perso l’ingresso del bar per un soffio. Un energico caffè, un pacchetto di biscotti al cioccolato perché siamo a dieta e qualche commento ai best seller dell’angolo della cultura: Le 50 sfumature di Grigio, Le 50 sfumature di GIGIO (queste le dovrei proprio comprare) e le ricette delle sorelle Parodi. Non c’è dubbio, la cultura estrema spopola in Italia, e noi ci stupiamo delle elezioni!
Arriviamo a Torino e cominciamo a preparare la sala per il corso, intanto cominciano ad arrivare i partecipanti. La giornata è in collaborazione con il Gomitolo Rosa, un’iniziativa nazionale di sensibilizzazione e di raccolta fondi per il supporto alle donne ammalate di cancro al seno, attraverso il recupero e l’utilizzo della lana di Biella, ormai non più competitiva con le lane che arrivano dal resto del mondo. Che bello maneggiare i morbidi gomitoli e allinearli ordinatamente sul tavolo. Quest’attività mi rilassa automaticamente e mi mette il buonumore.
Il corso inizia e dopo una veloce presentazione dei partecipanti che sono molto numerosi, saremo una trentina. Prima di andare a pranzo dobbiamo cominciare l’attività esterna: prendere un gomitolo, che rappresenterà il nostro sogno, attaccare un capo in un punto del terrazzo, srotolare il filo interamente toccando diversi punti e incrociando non solo tutti gli altri, ma sedie, gazebo, piante, tavoli e colonne. L’attività è decisamente divertente e rilassante. Ognuno di noi medita sul proprio sogno, ma nel giro di pochi minuti ci troviamo tutti avvolti dai fili, come in una specie di enorme ragnatela, eppure non siamo preoccupati! I sogni degli altri s’incrociano con i nostri, è evidente. Arriviamo alla fine del gomitolo e siamo pronti per il pranzo. Dobbiamo legare il capo da qualche parte, perché dopo pranzo probabilmente è da lì che dovremo ripartire e riprenderci il nostro sogno.
Il ristoratore ci accoglie piuttosto disperato, una tavolata da 25 persone non è il massimo della vita in termini di organizzazione, soprattutto perché insieme a noi c’è una bellissima stylist che dovrà truccare le donne, nel pomeriggio arriverà un fotografo di Donna Moderna ad immortalarci. Il giornale vuole fare un servizio sulla giornata, partecipa infatti anche una giornalista, Valentina, che ascolta incuriosita le nostre strane esternazioni da artisti un po’ strampalati. Rientrerà poi a Milano insieme a me e Nat e da questo avrà la certezza che siamo strampalati.
La stylist in pochi minuti allestisce una sala trucco nel bagno della pizzeria, siamo troppo avanti! Si comincia con Rosa, tra una pizza e un’insalata usciamo da lì stile dive, io sembro più una Charlie’s Angels passata di moda! Rosa chicchissima e Natascia una diva! Che trio…
Tornati in sede è il momento di recuperare il proprio sogno, riavvolgendo il nostro gomitolo, peccato che almeno la metà di noi non si ricordi dove ha lasciato il capo terminante. Andiamo bene…! È il nostro sogno, ma non sappiamo dove lo abbiamo messo, eppure questa è la prima metafora della vita.
A volte ci dimentichiamo dei nostri sogni.
Lo recuperiamo e cominciamo a raggomitolare. Siamo quasi alla fine quando arriva il fotografo.
Noi donne a bocca aperta, occhio azzurro penetrante, capello scompigliato, aria da adorabile farabutto: l’uomo ideale insomma. Ci fa avvicinare a lui e ci rendiamo conto che abbiamo tutte cambiato sogno improvvisamente. Seconda metafora della vita: a volte basta uomo belloccio per buttare in un angolo i propri sogni!
Ad ogni modo, a questo punto, il nostro sogno è lo stesso, e ha un nome e gli occhi azzurri! Quando Christian, così si chiama il sogno, ci chiede di lanciargli i gomitoli durante lo scatto, nessuna si oppone preoccupata di perderlo: tanto è uguale per tutte! J
Gli uomini del gruppo ormai sono tra l’attonito e il rassegnato, mentre noi ci stiamo divertendo un sacco.
Intanto i sogni si sono ingarbugliati, come nella vita, e come nella vita, si sono mescolati a quelli degli altri,
qualcuno ci ha aiutato a disfare i nodi,
qualcuno ci ha un po’ ostacolato,
qualcuno si è fermato a cercare di capire come sbrogliare la matassa,
qualcuno ha spezzato il filo,
qualcuno ha rinunciato,
qualcuno ha raccolto il sogno di qualcun altro,
qualcuno ha terminato il gomitolo e tiene fra le mani il suo sogno con tenerezza. 

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