Sapete che questo libro lo avrò letto almeno 6 mesi e mi sono dimenticata
di recensirlo? Poco male direte voi, però mi è dispiaciuto perché è un libro
talmente bello che a consigliarlo mi sento meglio! E quindi non poteva mancare
la recensione anche se in ritardo.
Già, di per se, Gramellini mi piace molto, però non volevo leggere un libro
a sfondo politico polemico. Siamo molto lontani da tutto ciò. È un libro di
rara poesia e dolcezza. Racconta di questo bimbo che perde la madre da piccolo
e di tutto quello che nasce e si costruisce intorno a una morte così prematura
e improvvisa. Di come questo bimbo con un padre davvero burbero e a tratti
quasi incapace di amare, diventa grande e cerca di diradare le nebbie che
derivano da questa interruzione d’amore, causata da qualcuno che non avrebbe
dovuto lasciarlo mai o almeno non così presto. Vi assicuro che in alcuni tratti
è difficile trattenere le lacrime. Capisco perché ha venduto così tante copie e
perché se n’è parlato così bene. Direi 9, senza dubbio. Leggetelo se volete
qualcosa che vi accarezzi il cuore.
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