domenica 17 febbraio 2013

Traslochi e cartoni


“Allora guardi signora Trincherini, il preventivo è questo, però deve aggiungere:

i cartoni, quelli che le porto settimana prossima e quelli grandi per gli abiti che facciamo al momento, il materiale di imballaggio, il pagamento del plateatico, spese straordinarie e accessorie e l’IVA.”

Mi verrebbe da chiedergli: scusi ma cos’è incluso nel prezzo? Solo il camion? I pacchi li devo portare su e giù io anche? Di certo c’è, che quello che devo fare io, è riempirli ... e due sono le ragioni, uno risparmiare 600 euro e due capire cosa ci va dentro, fare una scrematura e buttare le cose inutili così da sapere poi quando sarò nella nuova casa, cosa c’è nella ventina di cartoni che dovrò aprire, stile pacco regalo.
La settimana successiva viene a casa mia Pino, un simpatico signore di una settantina di anni, di origine sarda, che mi consegna: 75 cartoni di dimensioni diverse. Lo guardo come se fosse un marziano: 75 CARTONI? Ma quando mai potrò riempire 75 cartoni con il contenuto di una casa da 50 metri? Come si dice? Le ultime parole famose. Dia retta a me signora, sono anni che faccio questo lavoro. Se ne avanza li portiamo via, ma difficilmente mi sbaglio.... Poi passa la successiva mezz’ora a raccontarmi della sua vita, dalla Sardegna con furore, cosa fanno le sorelle, quando torna in patria e la situazione lavorativa sull’isola, quindi ora sono molto informata, se avete bisogno di dettagli telefonate ore ufficio.

Mi chiede dove è mio marito: non ho un marito signor Pino. Come no? Guardi se non ero già sposato la sposavo io! Sono commossa, avremmo solo 30 anni di differenza, praticamente un toy boy. Comunque si raccomanda che io non sbagli i contenuti dei cartoni, dei quali mi da indicazioni e di scriverci sopra cosa ci metto dentro precisamente, evidentemente non mi conosce:

Cartoni bianchi: cose fragili, stoviglie e biancheria (cosa centrano le due cose? Avvolgo i bicchieri nelle coppe dei reggiseni?)
Cartoni marroni piccoli: libri, cd e dv, mi raccomando li riempia bene che gli operai sono testati apposta per portarli pieni (mamma mia, poveri, siamo allo schiavismo)
Cartoni marroni grandi: scarpe, pentolame e biancheria pesante (interessante il distinguo tra biancheria pesante e biancheria leggera, in che termini? Le sciarpe dove le mettiamo?)

La domenica successiva comincio a liberare la libreria ed essendo io Donna Excel, preparo un file in cui sono presenti le seguenti colonne: numero, ovviamente un controller da sempre un numero alle cose, contenuto, locale di destinazione, note, data, servirà? Vorrò sapere quando ho fatto il cartone? Nel dubbio mettiamola. Piuttosto semplice direi.

Arrivo a 22 cartoni in men che non si dica, dopo 4 ore di saliscendi dalla scaletta della libreria, un’ernia e l’acido lattico alle gambe. Mi rendo conto che ne ho fatta probabilmente solo la metà e la sala è già invasa da cartoni che mi impediscono di girare. Ottima prospettiva. Tra l’altro dando un’occhiata al file, mi rendo conto che almeno 15 sono di libri, ma accidenti a me, la cultura pesa, non potevo comprami prima un e-reader? In quel momento realizzo l’utilità della tecnologia: 1 tablet invece di 15 cartoni. Non avrà il profumo della carta, ma di certo occupa poco spazio.
Tra l’altro riguardo quello che ho scritto e trovo la seguente riga: 19/01 – Sala – Libri da leggere, ma vah? Perchè se no di solito coi libri cosa ci fai? Mi ci vuole un’oretta per capire che volevo dire che non li avevo ancora letti, erano nuovi. Geniale.

Nel giro di 10 giorni finisco più o meno tutto, lascio solo gli abiti e il cibo, che farò il giorno prima del trasloco (e che risulteranno essere poi 10 cartoni, tanto per gradire). Intanto decido di non fare più la spesa e di provare ad esaurire il contenuto degli armadi e del frigorifero per ridurre efficientemente la quantità di cose da incartare e trasferire. Sono astuta come una faina. Ed è così che viene alla luce, dal pensile sopra al forno, un pezzo raro, un concentrato di storia: lo spaghetto De Cecco del 1998, vintage version, extra long. Sono cose commoventi. Lo spezzo in due per buttarlo in pattumiera che non ci sta, e ovviamente sotto pressione il pacchetto esplode in mille frammenti. Invoco anche i santi di un’altra religione e vado a cercare l’aspirapolvere...

Nel frattempo un’amica mi chiede 3 copie del mio libro. Che bello. Peccato che, realizzo di colpo, siano già state incartonate. Ma ho il file: vuoi che non le trovi? Non sono stata così precisa da indicare i titoli di cosa mettevo dentro, però sospetto che si tratti o del cartone 50 o del 46. La vera difficoltà a questo punto è capire dove sono dislocati. La legge di Murphy vuole che di sicuro siano quelli posti sotto tutti gli altri. Mentre cerco, mi accorgo di avere due cartoni 35, uno con libri ed uno con asciugamani, che smacco per un controller, un errore imperdonabile... ma dei due ricercati nessuna traccia. Ci riprovo il giorno successivo e finalemente eccoli. In effetti i libri sono lì, queste sono comunque soddisfazioni e intanto nasce il 35bis, come i decreti. C’è sempre rimedio.

La data del trasloco è fissata il 7 di febbraio, efficiente come la Svizzera, metto lo stesso giorno quello e il montaggio cucina. Sono felice nell’animo quando mia madre, che è notoriamente una rompiscatole come tutte le mamme, ma spesso dice cose sagge, mi fa notare come potrebbe essere un problema se i due camion di trasporto arrivassero nello stesso momento. Ehm, miseria ladra, non ci avevo pensato. In effetti la finestra da cui devono entrare è una, mica possono far scattare una gara a chi parcheggia prima. A volte sono così efficiente che la mia efficienza diventa inefficienza. Mi sono spiegata? Comunque metto in contatto i due trasportatori e dico loro di sbrigarsela, ovviamente mi tirano 100 accidenti. Intanto un po’ alla volta il numero di cartoni si incrementa. La sera, davanti alla televisione, invece di fare un cruciverba, butto dentro delle cose. Simpatico come hobby in effetti. Uno di qua, due di là. Un viaggio nei ricordi generati dagli oggetti. Intanto sono nati due cartoni di soprammobili improponibili che arrivano da svariati viaggi miei e di amici, e questo induce la riflessione profonda, che mai più porterò un gadget da mete lontane, mentre inscatolo un ombrello di bambù dipinto proveniente dalla Thailandia (costava solo 3 $...). Non guariremo mai da questo vizio, prendiamone atto, fa parte di noi, accettiamolo.
La sera prima del trasloco, insieme a mia madre, finisco di svuotare e, non ci crederete, ma generiamo il 73esimo cartone. Mi duole dirlo ma Pino aveva ragione. Ovviamente una parte dell’opera l’hanno fatta le scarpe, ma rivendico la mia privacy di donna nel non comunicare quanti fossero, neanche sotto tortura. E poi si sa, con le scatole occupano un sacco di posto.

La mattina successiva alle 7.45 suonano al citofono. 6 operai si presentano alla mia porta, nel giro di 3 ore, le cose escono dalla casa vecchia e si ritrovano nella casa nuova, nel giro di 6 ore, anche la mia camera da letto, sale di due piani come per magia e la cucina è gia ad un ottimo punto. L’unica cosa che magicamente non accade è lo svuotamento dei cartoni... vorrei tanto avere una scopa magica come in Fantasia e con due tocchi vedere accadere il miracolo!

Alcuni cartoni che hanno avuto il loro ruolo importante:
Cartone 33: Minkiate da soffitta (indovinate cosa c’era dentro?)
Cartone 74: Rimasugli (impossibile sapere cosa contenesse, dallo scolapasta, alla forbice, un vaso di fiori, il contenuto variopinto del cassetto della cucina)
Cartone 19: il già menzionato Libri da leggere (pleonasmo puro)

La mia maestra diceva: asino di natura chi non legge la sua scrittura. Inutile dire che non riuscivo a capire cosa avevo scritto su almeno il 70% dei cartoni…

Ma i giorni passano e i cartoni si svuotano, non per magia chiaramente, ma grazie al prezioso intervento umano: il mio! Da una settimana sono nella nuova casa pronta a riempirla di nuovi ricordi, abbiamo già cominciato! Siete tutti i bevenuti a brindare, ho solo quattro sedie al momento, venite in 4 quindi o sottomultipli!

1 commento:

  1. In bocca al lupo Nadia. Direi con certezza che potresti aprire tu una ditta di traslochi, data l'esperienza.
    Un bacione.

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