giovedì 12 marzo 2009

Buon Compleanno a Parigi

Volevo augurare un buon compleanno a me e a Parigi, per questo 1 anno, 8 mesi, 13 giorni di bonjour et au revoir, di cose successe e altrettante invece che non sono successe.
Volevo ringraziare questa meravigliosa città per quello che mi ha dato e per quello che mi ha tolto. Per questo viaggio verso l’ignoto che ho deciso di affrontare, per questa casa con il soffitto più basso che abbia mai visto, per questo balcone dal quale una volta ogni ventotto giorni vedo la luna, per le mie orchidee che sono rifiorite per la prima volta, per le luci della mia via.
Per avermi fatto comprendere che un amico vero viene a trovarti per vedere dove vivi, cosa fai, per condividere con te un sabato di compere ed una domenica di cultura ma soprattutto le crepes di Josselin. Perché un amico vero torna anche più di una volta e a suo modo vive con te quest’esperienza, ti accompagna, ti tiene per mano e accetta la tua scelta anche se non capisce fino in fondo perché non hai voglia di tornare. Perché lo senti più ancora di quando stavi a 2 km, perché aspetta il tuo ritorno per portarti a mangiare gli spaghetti con le vongole ed una cosa tanto banale fino a poco tempo fa diventa un evento, un rito di festa.
Perché per ogni amico che esce da questa porta, una fotografia di sorrisi resta appoggiata sul mobile.
Ringrazio Parigi per aver dissolto un amore, che forse, tanto amore non era se é stato cosi facile dissolverlo, ma che ti ha comunque portato via un pezzo di anima che non tornerà più e che farà di te una persona diversa.
Per un amico cinese che mi ha reso veri i racconti di Terzani, che é tornato a Shanghai con una caffettiera Bialetti che usa ogni volta che vuole far colpo sui suoi amici e che ha capito perché il grana va grattuggiato fresco sulla pasta.
Per due amiche francesi che mi hanno aiutato a tradurre la bolletta della luce, che mi hanno corretto gli errori di grammatica, che mi hanno portato al cinema, che mi fanno ridere in ufficio e che mi permetteranno di non dire mai che i francesi sono stronzi.
Per il fois gras, che sia benedetto alla faccia del colesterolo, per lo champagne, che ho tanto denigrato in patria ma adorero fino a quando calpestero questo suolo e che smettero di bere se mai in patria tornero, perché alcune cose hanno valore nel posto in cui le fai. Per il sabato mattina, con la baguette ancora calda sotto il braccio che a casa intera non ci arriva mai.
Per la domenica mattina, in cui si corre fino a stremarsi, in cui si scoprono quegli angoli di città umidi, polverosi, profumati, che poi ti dimentichi dove li hai visti, per quell’ammasso di metallo a punta che fa tanto turista la prima settimana che stai qui, ma che già la seconda ti é entrato nel cuore e cerchi con lo sguardo per sentirti a casa.
Per andare in ufficio a piedi e dimenticarti della tua macchina, per la bicicletta con cui prendi più fischi dai vigili che in macchina perché qui contromano non si puo andare per davvero! Per Parigi Roissy che ho fatto 100 volte in taxi e mai saprei rifare da sola. Per l’oroscopo alla radio, che ci ho messo 2 mesi a capire che “ariete” era “belier” e non era che i francesi partivano dal toro.
Per le mostre di questa città, perché ti viene l’ansia di non riuscire a vederle tutte e quando le hai viste ti viene l’ansia di non ricordarti tutto quello che c’era e se ti ricordi ti viene l’ansia di non aver colto il giusto messaggio e se lo hai colto ti viene l’’ansia di .... di niente. E’ meraviglioso sapere di avere a disposizione tanto cibo per la mente e che sarà impossibile che tu possa dimenticare davvero tutto, che per quanto poco rimanga, quel poco avrà lasciato la sua traccia e avrà cambiato un pochino di te e non vedi l’ora di raccontarlo perché possa essere condiviso.
Per l’edicolante che sta qua sotto, che mi tiene in caldo la rivista preferita da leggere la domenica mattina a letto a ritmo di caffé bollente (ecco perché a correre si va tardi), per il clochard di fiducia, che adora il panettone e i croissant di Paul. Per la vetrina di Dior, che un giorno entro e faccio un danno sul serio. Per il semaforo rosso dei pedoni, che pero ci vogliono ancora 5 secondi prima che diventi verde per le macchine e quindi passiamo tutti, perché tanto qui il clacson non te lo schiantano nelle orecchie.
Ringrazio Parigi per la sua bellezza, perché se anche mi sono capitate una sacco di disavventure, sentirsi tristi qui é decisamente meglio che sentirsi tristi a Milano.
E il teatro? Ringrazio per il teatro e non per quello che ho visto, ma per quello che ho fatto. Per avermi dato il coraggio di recitare davanti ad un pubblico vero, con una pronuncia che ha ammazzato l’anima di Voltaire, Baudelaire e della Deneuve. Perché non contenta ho anche cantato e ballato e non mi hanno ancora espulso dal paese, ma sono sotto stretta sorverglianza.
E per finire grazie a Parigi per il blog, sbocco naturale (insomma non proprio!) della newsletter, idea nata ormai diversi anni fa durante una riunione di lavoro. Per un amico che mi ha convinto che potevo farlo da sola e per tutti gli altri che lo leggono e mi fanno venire voglia di continuare.
Grazie a Parigi, perché mai, neanche per un solo attimo, mi sono pentita di essere qui. Buon Compleanno quindi, a me e a lei.

11 commenti:

  1. Nadine... sei sempre fantastica!
    Mi hai fatto tornare nostalgia di Parigi e ho rivissuto tanti momenti belli, che ormai sono però tanto lontani.
    Ti abbraccio fortissimo e ti faccio tanti tanti tanti e ancora tantissimi auguri
    Chiarigna

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  2. Ciao Piccola Chiara! Guarda che ti sto ancora aspettando da queste parti, ogni promessa é debito, un abbraccio!

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  3. Nadia,
    condivido tutto quello che hai scritto... per averlo vissuto anch'io! Forse io correvo un po' meno di te ;)
    Un abbraccio
    Chiara

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  4. Nadia, bella!
    Hai svagliato professione!:) mi fanno morire delle risate i tuoi racconti ma oggi mi hai fatto quasi piangere perché mi sono trovata tra le tue parole....
    Baci

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  5. mi fai venire voglia di scappare a Parigi ma al momento mi accontenterò dei film francesi e del mio poster in camera!!!

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  6. Ciao Piccola!Guarda che hai promesso di venire! Rapisci tua sorella e scappate qui per un we! dai dai dai!!

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  7. Bello, profondo e divertente... come ormai ci hai abituato. Siete fantastiche tutte e due (tu e parigi)

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  8. NADIA BASTA!!!!! accidenti... mi hai fatto venire il "groppo in gola"!!!!
    ma come il tuo compleanno ??? ma non è il 26? o è una info falsa per.... "depistare"? Bisou
    giuliana

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  9. Comunicazione di servizio: il mio compleanno vero quello del mio 30%&§@ anno, é il 26 marzo, questo post si riferisce solo ad una data ipotetica di celebrazione tra me e questa città.
    Per il resto, pensavate che scrivessi solo cazzate vero? E invece guarda te come ti piglio di sorpresa, quindi d'ora in poi state all'erta, che tra una risata e l'altra vi butto li un pezzo lacrimoso e quando ve ne accorgerete sarà troppo tardi! Diabolica! Un bacio e un grazie a tutti.

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  10. Brava, brava , brava...ma cosa aspetti a cambiare mestiere e proporti come giovane promessa letteraria?
    Mi hai commosso e divertito e soprattutto mi hai fatto venire voglia di cambiare città....
    Simonetta

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  11. molto bello nadia, poco da aggiungere.
    se vuoi guardati l'ultimo post di "life of a misfit", si intitola "all the things I have done", il link lo trovi sul mio blog, la storia tua e di Oby sono diverse ma il è cuore lo stesso.
    un abbraccio e ne approfitto per dirti pubblicamente grazie per la chat di oggi. un saluto da me e un po' anche da chi sai tu, le sarebbe piaciuto leggerti, peccato che ora tu sei troppo tecnologica e lei troppo lontana, vi sareste piaciute.
    f

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