martedì 3 marzo 2009

Incidenti di percorso in terra straniera parte 2 – Fine -

Episodio 2 – Tentativo di furto in casa

Ore 12.20, sono all’aeroporto di Barcellona in attesa di rientrare a Parigi... MA DAI? NO? All’aeroporto? A Barcellona? Veramente uno scoop! Non si poteva certo immaginare, ci vado solo 80 volte all’anno, ho una poltroncina con il mio cognome, conosco tutte le hostess: Carmencita De La Lavazza al bar dell’ingresso, Helena Rodriguez del Bollo al controllo passaporti, Beatriz Dismentiga La Valisa all’imbarco. Comunque sono seduta che aspetto di partire quando ricevo la chiamata della mia portinaia: hanno tentato di “cambrioler chez vous”. Beh, direi che la parola non mi é nuova e se faccio partire il wikipedia del mio modesto cervello la prima cosa che elabora é “tentativo di furto”... COME? TENTATIVO DI FURTO??? Ma possibile? Ma perché non sono davvero andata a Lourdes come peraltro molti di voi hanno creduto? Comunque madame Rosita é agitata come Jerry davanti a Tom e intuisco che deve aver sorpreso il ladro che tentava di entrare in casa mia perché é stato silenzioso come un cellulare alla Scala, quindi beccato dopo 5 secondi esatti dall’apertura della porta con un piede di porco. Certo usa una ruspa brutto cretino, perché non farla saltare con la dinamite da già che ci sei? Comunque meglio che tu sia un cretino perché ti hanno scoperto con le dita nel vaso della marmellata e non hai neanche potuto assaggiarla. Forse.
Comunque da 1000km di distanza difficile capire se e cosa sono riusciti a rubare, ma comprendo che ho la porta aperta. E che non si chiude più, quindi deve scattare l’operazione fabbro: trovare Iron Man. Già certo, non lo conosco neppure a Milano un fabbro voglio capire come lo trovo nella Ville Lumiere, quindi in aereo, durante l’imbarco, mentre tutti fighissimi chiamano gli schiavi in ufficio dando ordini o chiamano la borsa per vendere azioni o programmano cene prestigiose in ristoranti di lusso, io sottovoce nascosta sotto il sedile chiamo i servizi generali dell’azienda alla disperata ricerca di Nicolas Serrure De La Porte Cassé. Ad un certo punto percepisco un silenzio assordante alle mie spalle. Ehm...alzo la testa con il cellulare ancora attaccatto all’orecchio e mi accorgo che su di me incombe una hostess con la struttura fisica di king kong che con la voce della De Filippi mi invita a spegnere il telefono se no non possiamo partire (tra le righe leggo: se non lo spegni cafona malefica ti prendo il cellulare e lo faccio uscire da un finestrino durante il decollo con te attaccata). Quindi ubbidiente spengo senza sapere se Pino Chiave sarà a casa mia prima di sera o se mi toccherà dormire in piedi davanti alla porta come i cavalli brandendo una clava per difendermi. Insomma ore 16.00 arrivo a casa. Salgo ed accerto che effettivamente la porta é spalancata. Non hanno rubato le pastiglie dimagranti all’ananas (peccato visto i risultati), neanche i bulbi dei giacinti del bagno (meno male, ci tenevo molto) e sono salve anche le scorte di cioccolato per affrontare la stagione fredda nascoste nell’armadio. Insomma le cose preziose sono tutte al loro posto. Mi riattacco al telefono per trovare Gino Serratura e mentre troviamo un accordo qualcuno mi lascia un messaggio in segreteria. Si tratta della mia banca che mi avvisa che forse mi hanno clonato la carta di credito perché ci sono dei movimenti strani sul conto. NOOOOOO! Ma non é possibile, ma sono perseguitata dalla iella. E siccome vedo troppa TV comincio a chiedermi quale collegamento ci possa essere tra il furto e la clonazione e preparo una lavagna sulla quale appendere dei post it con i vari indizi necessari a risolvere il caso, ci metto pure due diagnosi tanto per non farmi mancare niente. Richiamo subito il numero che mi ha chiamato e intanto mi collego al conto on line per vedere che é successo. Mi risponde una signorina gentile ma non la solita che conosco bene e mi dice di verificare i movimenti perché c’é per esempio un movimento ambiguo di 2 giorni prima: 21,15€ Monoprix (la nostra Esselunga) ma sei scema? É la spesa. E ti pare un movimento ambiguo? Cosa devo fare? Comprare le mele e pagarle con le monetine? Rubare i porri da una bancarella? Di colpo realizzo: e se fossero i ladri al telefono che cercano di carpirmi il PIN? Ora glielo comunico cosi possono prelevare indisturbati direttamente dal bancomat. Ma saro io la scema? Colta da un raptus sbah! Butto giù la cornetta. E mi precipito a verificare se il numero che ho chiamato é effettivamente quello dello banca. Colta dal panico ovviamente non riesco a trovarlo e incomincio a ribaltare casa creando i danni che il ladro non ha creato: butto le maglie sul pavimento, controllo tra le stoviglie, ravano nella zuccheriera, devo solo tagliare i divani e il materasso e poi ho terminato l’opera devastatoria. Trovo il numero nella mia agenda (pensarci prima no eh?): é quello giusto, quindi i miei sospetti sono infondati. Richiamo la signorina e mento spudorantamente: excusez moi, la ligne est caduta. Confermo che i movimenti sono solo i miei e che effettivamente la spesa desta sospetti, ma che tengo sotto controllo l’acquisto del latte e degli spinaci, sarà colpa dell’inflazione e del caro vita. Ringrazio e appendo. Almeno una cosa l’abbiamo sistemata. Nel frattempo con l’entusiasmo di McGiver armeggio con le chiavi e come per miracolo riesco a sbloccare la serratura e almeno ad accostare la porta, mentre aspetto Luigi Scasso che arriva e dopo 2 ore di intenso lavoro sistema tutto. Un vero supereroe.
Intanto si sono fatte le 21.00 e la fatica fisica e mentale cominciano a farsi sentire quindi dopo una parca cena a base di bastoncini findus, patatite fritte surgelate pronte in 5 minuti nel forno a micronde, un po di pane e maionese e una coppetta di creme brulée sono pronta per andare a dormire. Beh scusate eh, ma lo stress psicofisico a cui sono stata sottoposta necessita di una proporzionale gratificazione alimentare, in fondo sto mangiando pesce, verdure e latte intero cotto al forno no? Chiaramente ogni minimo rumore mi sembra un secondo tentativo di scasso quindi dopo essermi messa a letto ritengo utile prendere alcune minime precauzioni. Sposto l’appendiabiti dell’ingresso e lo sdraio di traverso davanti alla porta, con attaccati 2 cappotti, un giaccone, 4 sciarpe ed un foulard di seta, al massimo se tentano di rientare li strangolo con il cashmere o con un hermes, una morte decisamente chic. Poi, dal cassetto della cucina, estraggo il coltello del pane, che é il più grande che ho, ma ho dei dubbi sull’efficacia: che faccio? Li affetto? E poi delle briciole che ne facciamo? Che se mi va male fanno a fette me come nei film di Dario Argento, qui Daire Argent. Mi viene un’idea geniale: LA PADELLA ANTIADERENTE QUELLA GRANDE! Li piglio a padellate. La mia astuzia riesce sempre sorprendermi. Quindi ritorno a letto, confortata anche dal fatto che la mia amica Claudia mi abbia detto: “se hai bisogno chiama”, certo che vivendo a 862km di distanza magari non arriverà subitissimo. Decido allora di memorizzare il numero della polizia sul cellulare. Infatti.... che diavolo di numero ha la polizia francese? Ricomincia una disperata ricerca, tanto é ancora tutto sottosopra da prima, dovrebbe essere facile e infatti lo trovo subito, tra la scatola dei biscotti al ciocciolato e il portafrutta: n. 17 (eh certo che é proprio di buon auspicio) lo digito e faccio partire la chiamata per essere pronta in caso di necessità e...... BUONASERA. BENVENUTI AL SERVIZIO DI SEGRETERIA DELLA POLIZIA DI PARIGI DISTRETTO 8: IN CASO DI URGENZE DIGITARE 1, IN CASO DI CONTESTAZIONE MULTE DIGITARE 2, IN CASO DI ASSASSINIO CON PADELLE ANTIADERENTI DIGITARE 3. Appendo. Vado a prendere vecchi tappi per orecchie e metto 100€ sul tavolo e capisco che per quanto mi dolga ammetterlo, il denaro risolve sempre un sacco di problemi.

4 commenti:

  1. Amicaaaaa...sei sempre troppo forte! Non è che mi mandi qui a San Francisco qualche flusso negativo? Eheheh :-) Baci

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  2. Non credo proprio! Perché cosa ti é successo? Trovami l'offerta che arrivoooooooo!

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  3. posso essere franco?
    che cazzo ci fai a Parigi a fare il controller, il tuo posto è a zelig o come autrice di testi umoristici, lo dico ...sul serio. :)

    Nic

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  4. Nic, non fare cosi che sono stanca e tengo la lacrimuccia in tasca. Le pasquinate parigine? Il vernacoliere dell'ottavo? Ma no, la Geppi Cucciari d'Oltralpe, la Stefania Bertola de noartri... Un giorno vivro di penna, per ora va cosi, ma i sogni quelli restano! Grazie di cuore.

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