Dal gennaio 2010, mese del mio rientro definitivo in Italia, diverse sono
le volte che mi hanno visto tornare a Parigi, questa città che mi ha dato e
tolto così tanto. Ogni volta l’emozione è la stessa e le sensazioni davvero
intense. Milioni di ricordi si affollano nella mente. La sera, le strade sono
pervase da una luce giallognola che ho visto solo qui, che dà ad una strada un
calore che mi entra nell’anima, una sensazione di passione che ha qualcosa di
erotico, di sensuale. La città più bella del mondo. Sì per me sarà sempre
questo. Niente potrà farmi cambiare idea, la amo come si ama un uomo che ti ha fatto
arrivare così in alto nel cielo da toccare le galassie con un dito. E la cui
mancanza ti fa precipitare nel più profondo dell’oceano dove non esistono
creature viventi e il buio è tale da opprimere il petto, perchè il buio è
dentro di me non fuori. Un uomo ed una città che rimarranno per sempre nella
mia anima, perchè quell’uomo in quella città è venuto pochi mesi prima e le vie
che ha percorso insieme a me ancora risuonano del rumore di quei passi e del
profumo del suo maglione. Gli angoli più sconosciuti esplorati a piedi ti
riportano alla mente risate ed emozioni che mai potranno scomparire e che
nell’istante in cui li ripercorri rivivono come gnomi delle fiabe che appaiono
al pronunciare della formula magica. I ricordi si fanno vivi quando meno te lo
aspetti, ti fanno tremare le gambe, ti stritolano lo stomaco e ti lasciano
senza fiato, sopravvissuta fino al prossimo inatteso assalto. Questa è la vita.
Amo entrambi ancora. La città e l’uomo.
Ho attraversato Parigi tante volte e in diverse condizioni, non ho avuto come te l'opportunità di viverci ma anche io la amo come nessun'altra città al mondo, da quando la vidi la prima volta a 16 anni. Ci sono stata da sola, ci sono stata con gli amici, con un ex marito, con un nuovo amore dall'altra parte del telefono che aspettava il mio ritorno a casa. Ma nessuna di quelle volte è stata speciale come questa: quella in cui il vero uomino della mia vita ha visto per la prima volta la Tour Eiffel dal Trocadero e dopo 3 giorni si è avvicinato da solo al bancone di un panettiere dicendo "si vu plé en pen ò sciocolà mersi" e la panettiera agée l'ha guardato e servito con un sorriso sulle labbra. Ho sognato per un attimo che potesse diventare la nostra vera vita, ma è giusto che per me Parigi rimanga la ville de reve (e sono senza accento circonflesso sulla tastiera...).
RispondiEliminaTutto può essere... tutto può accadere nella ville des reves. Ti abbraccio.
RispondiEliminaNadia mi hai fatto emozionare...la Tua vicina di bd haussmann
RispondiEliminaAnche io ho percepito un ben distinto brivido lungo la schiena. Sia leggendo il tuo racconto, sia girando senza meta, perdendosi per le vie di questa stupenda città. L'ho respirata, amata, e , lungo la Senna, ho anche ricevuto un anello come sigillo di una promessa, poi avverata.
RispondiEliminaE' uno dei posti dove sono stata più felice.
Nel tuo post si percepisce tutto l'amore, per l'uomo e la città.
Un carissimo abbraccio.