domenica 27 novembre 2011

MOSTRA MUNCH – MUSEE CENTRE POMPIDOU

Eccoci di nuovo a Parigi, cosa che come ben sapete non mi dispiace affatto. Domenica mattina decido con Roberta di andare in questo splendido museo a vedere la mostra di Munch, dopo un’accurata scelta su internet perchè al momento di mostre ce ne sono davvero tante ed una più interessante dell’altra. Arrivando al Beaubourg notiamo che la coda sarà di circa 500 persone! Fantastico, sono solo le 10.50, il museo apre tra 10 minuti e siamo tra le ultime chiaramente. Roberta mi conforta dicendomi che di solito si esaurisce in fretta e quindi fiduciose attendiamo. In effetti dopo 20 minuti riusciamo ad entrare e ad appropriarci del nostro fantastico biglietto! Olé! Saliamo fino al quinto piano e.... 45 minuti ancora di coda! Tutti quelli che erano fuori non erano entrati, ma aspettavano ordinatamente in fila. Ci siamo rassegnate e come al solito abbiamo continuato a chiacchierare sperando ne valesse proprio la pena. E così è stato. Munch è un pittore splendido. Uomo dei primi del ‘900, come molti grandi artisti tormentato e infelice, esaurito e alcolizzato, per chiudere in bellezza colpito da una emorragia ad un occhio che per un lungo periodo della sua vita gli fa vedere le cose con colori insoliti e quindi decide di rappresentarle così come le vede fornendo anche materiale prezioso ai medici della sua epoca. Le stanze della mostra sono caratterizzate da temi diversi. Una di quelle che mi ha colpito maggiormente è quella detta delle “riproduzione”, ovvero lo stesso quadro ridipinto in momenti diversi della sua vita, a suo parere non per copiarli, ma per aggiungere loro una nuova interpretazione maturata nel corso del tempo. Le differenze tra alcuni di loro sono pazzesche, si percepisce uno stato d’animo totalmente diverso. Tanto alcuni sono gioiosi e vivi, quanto altri sono tetri e angoscianti. Particolarmente bello Pubertà.
Uno di quelli che abbiamo preferito è quello rappresentato nella foto dal titolo Neige Fraiche sur l'avenue, colori magnifici, paesaggio maestoso, vitalità e sensazioni forti.
Meravigliosa anche al donna nuda nella stanza: Femme en pleures. Ce ne saranno state almeno otto copie ed ognuna con caratteristiche diverse, tutte altrettanto emozionanti.
Non c’era il famoso urlo. Ma le sue fisionomie sono tutte molto simili a quell’uomo disperato. Così come è disperato lui.
Lunga attesa ma assolutamente premiata. Voto 9. Una delle più belle mostre che io abbia visto. 

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