domenica 27 novembre 2011

BIENNALE DI VENEZIA




Sono scettica, come sempre quando si tratta di cose un po’ troppo innovative per il mio gusto personale. Se dovessi dare un sottotitolo a questa mostra così famosa, sarebbe: potevamo anche vivere senza! Ci sono cose di cui non comprendo l’artisticità, mettiamola così, di cui fatico a vedere la bellezza. Non c’è assolutamente niente che mi ha emozionato, ci sono molte cose che mi hanno sorpreso, molte che mi hanno disgustata (!) giuro, molte che mi hanno lasciata indifferente, molte che non ho capito. Questo anche a causa di una pessima organizzazione della struttura ed è un peccato visto che si tratta di un evento noto mondialmente. Alcuni esempi: titoli delle opere sono in inglese, e perché mai visto che siamo in Italia? Nessuna indicazione su dove trovare i padiglioni, con quale ordine percorrere le sale, nessuna sala numerata, insomma un po’ di caos cosmico. Nessuna descrizione delle opere, cosa che si vede in tutte le mostre che si rispettino. Certo però che Venezia è pur sempre Venezia. Non ci andavo da anni e ho avuto la fortuna di capitare in una giornata di sole spettacolare che ha reso tutto ancora più suggestivo ed affascinante. Muoversi tra le calle con il vaporetto come se fosse la 65 non ha prezzo! Cosa deve essere vivere lì? La cosa che mi ha colpito è che come a Genova la gente stende tutto fuori! Fili tirati da una casa all’altra, per un attimo abbiamo pensato che fosse l’opera provocatoria di un moderno artista! E invece al decimo filo abbiamo capito che lì funziona così e abbiamo immortalato lavatrici di svariati colori, reggiseni e pigiami, forse questa meravigliosa città meriterebbe un diverso regolamento! Non stendiamo a Milano per non sciupare le facciate delle case e qui stendiamo da un palazzo all’altro? Voto mostra 6, voto città 10!
Ps. A causa della mia preparazione in tema di arte moderna, ho fotografato una gru, convinta che fosse un’opera esposta.... 

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