venerdì 4 ottobre 2013

Ulteriori Key Learnings dagli States e dai britannici...



Essendo dovuta andare una seconda volta negli States in UK, dopo solo un paio di mesi, ho avuto modo di raccogliere ulteriori ed interessanti spunti di cui fare tesoro:

• Orologio d’oro al polso, se coperto di brillanti meglio, colpire e illuminare
• Bottiglia da mezzo litro della coca è da 592!! Meglio avere la scorta. Ovviamente non gassata, quella abbiamo visto che non esiste.
• Insonne mi alzo per andare in palestra alle 5 e mezza, uno zombie, confidando nella solitudine dell’orario: 6 persone che fanno esercizio… fanatici dello sport o vittime del fuso?
• Dopo avermi detto di avere un SAFE trip back che già porta male, mi chiedono tutti: hai avuto un buon volo all’andata? Quasi fosse un miracolo essere arrivati fino a qui… Dopo 18 ore di viaggio capisco in effetti.
• Temperatura misurata in gradi Fahrenheit, quando vedi 68 (corrisponde a 20 dei nostri) sul termostato, come fai a sapere se è freddo o caldo? Io alzo comunque senza sapere!!!
• Come passare dai gradi Fahrenheit a quelli celsius: a cosa mi serve se tanto fa sempre freddo?
• Come passare dai gradi Fahrenheit a quelli celsius: prendere il FH, togliere 32, moltiplicare per 5, dividere per 9. Si eleva alla 12, radice cubica di 4 e chiusa parente (come diceva Totò). Ma fare una roba per cui non ti serva una laurea in matematica no?

Domande intelligenti fattemi dagli stranieri:

1. Quale è la vera pizza italiana? Quella di Pizza Hut no?
2. Ma a Roma fanno la pizza quadrata? Si certo, a Venezia quella triangolare, a Verona quella a cuore e a Pisa quella storta.
3. La nutella è australiana
4. Ma Roma è vicino a Milano? Per le distanza americane si. Dietro l’angolo.
5. La città del Vaticano esiste davvero? No, è come l’isola che non c’è, e il Papa è Peter Pan travestito.
6. Di fronte al parco dove abbiamo camminato: avete anche voi qualcosa di simile? No, certo, l’Italia è famosa per le sue distese di cemento e la Toscana è un’invenzione per turisti. Non esistono davvero i boschi da noi. Sono solo immagini.

Gli inglesi invece sono leggermente diversi:

• Quando ti incontrano per la prima volta, invece di chiederti, How are you going? Ti chiedono: “Good day”? Beh ecco, chiedimelo oggi che ci ho messo 8 ore per fare Milano – Londra, rischi proprio malissimo….
• Poi arrivo all’hotel, che dovrebbe avere il check-in telematico, cioè te lo fai da solo, cosa non si fa per risparmiare… ma trovo la concierge, che oltre a farmi le solite domande di rito mi chiede: Are you driving? Stai guidando? Eh? Boh! Ma che domanda è? Adesso non sto guidando, ma neanche dopo. Ma guido in Italia, interessa? No, non sono venuta a High Wycombe in macchina. Ma se vuoi sapere se mi serve un parcheggio, perché semplicemente non lo chiedi? Riboh, forse non ho capito la domanda…
• Numero di barboni presenti in High Wycombe? Circa 10/12 nel raggio di pochi metri. A Londra ce ne sono meno.
• Entro in un negozietto turco a comprare dei dolcetti buonissimi che conosco ma che sono gelatinosi e gli chiedo: can I take them on the plane? E lui: No, no, this are honey! Ecco a posto… sarà la mia pronuncia?

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