martedì 7 agosto 2012

CESARE DEVE MORIRE – Film di Paolo e Vittorio Taviani


Orso D’Oro al Festival del Cinema di Berlino, 5 David di Donatello e due Nastri D’argento. Non avrei mai immaginato che un film potesse essere tanto intenso e toccante. Cesare deve morire racconta della tragedia di Shakespeare, il Giulio Cesare, solo che gli attori sono carcerati di Rebibbia. A loro il regista chiede di recitare nel dialetto di origine e ciò che ne esce è una prova commovente. Ne avevo sentito parlare e infatti ha vinto un sacco di premi,  ma non avrei mai immaginato di arrivare a commuovermi ascoltando l’ultima battuta Cosimo Rega, colui che interpreta Cassio, “Da quando conosco l’arte questa cella è diventata una prigione”. Cosimo è condannato per omicidio, ha scritto un libro Sumino ‘O Falco, autobiografia di un ergastolano. Salvatore Striano, che interpreta magistralmente Bruto, condannato per delitti di criminalità organizzata, ha scontato la pena, 15 anni ed ora è attore di teatro a Roma. A lui voto 10, mai visto un’intermpretazione tanto intensa, piena di paralleli con la sua vita criminale. Giovanni Arcuri, Cesare, ha scritto un libro Liberi Dentro, pena 17 anni per traffico di sostanze stupefacenti. Voto 10, davvero. Guardatelo.

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