Orso D’Oro al Festival del Cinema di Berlino, 5 David di Donatello e due
Nastri D’argento. Non avrei mai immaginato che un film potesse essere tanto
intenso e toccante. Cesare deve morire racconta della tragedia di Shakespeare,
il Giulio Cesare, solo che gli attori sono carcerati di Rebibbia. A loro il
regista chiede di recitare nel dialetto di origine e ciò che ne esce è una
prova commovente. Ne avevo sentito parlare e infatti ha vinto un sacco di premi, ma non avrei mai immaginato di arrivare a
commuovermi ascoltando l’ultima battuta Cosimo Rega, colui che interpreta
Cassio, “Da quando conosco l’arte questa cella è diventata una prigione”.
Cosimo è condannato per omicidio, ha scritto un libro Sumino ‘O Falco,
autobiografia di un ergastolano. Salvatore Striano, che interpreta
magistralmente Bruto, condannato per delitti di criminalità organizzata, ha
scontato la pena, 15 anni ed ora è attore di teatro a Roma. A lui voto 10, mai
visto un’intermpretazione tanto intensa, piena di paralleli con la sua vita
criminale. Giovanni Arcuri, Cesare, ha scritto un libro Liberi Dentro, pena 17
anni per traffico di sostanze stupefacenti. Voto 10, davvero. Guardatelo.
Nessun commento:
Posta un commento
Commenti: