Una nuova richiesta di amicizia: Remo Bassimi. E chi è? Mi dice qualcosa
questo nome ma non so cosa. Di solito non accetto amicizia dagli sconosciuti,
mi lascio tentare perchè la mia ormai labile memoria mi dice che questo nome
l’ho già sentito. Accetto. Ci conosciamo? Gli chiedo? E lui mi risponde: hai
letto Tamarri. Oh porca miseria! Ecco
dove lo avevo sentito. E’ l’autore del libro. Mannaggia a me e alla mia
memoria. Chissà che recensione ho fatto? Mi avrà contattato per insultarmi o
per ringraziarmi? Vado subito a vedere. Magari mi scrive per mandarmi un virus
sul pc perchè gli ho stroncato il libro. Invece no! Il libro mi era proprio
piaciuto e quindi mi vuole solo ringraziare. Ci scambiamo qualche impressione e
poi mi chiede se mi può mandare un altro suo libro. La donna che parlava con i
morti. Bellissimo. L’ho letto d’un fiato. Uno di quelli che per qualche ora non
vuoi parlare con nessuno perchè devi arrivare alla fine. Il personaggio
centrale è splendido, una donna, Anna, un maschiaccio, è sboccata, irriverente,
ribelle, un padre anarchico, un’amica libraia e un fidanzato che non è un
fidanzato che ad un tratto sparisce. Ma dove è andato? Sarà dalla donna che
parla con i morti per cercare di comunicare con la moglie defunta? La sua
assenza la fa quasi impazzire e la fa decidere di diventare una investigatrice
privata. Riuscirà a trovarlo? E quali misteri e segreti si nascondono dietro ai
suoi strani e ambigui amici?
Voto 9. Ve lo consiglio.
http://unitalianaaparis.blogspot.fr/2012/05/tamarri-di-remo-bassini.html
Remo Bassini – Bloggista del fatto quotidiano
http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/rbassini/
Sono nato a Cortona, cittadina etrusca, da genitori mezzadri, vivo a
Vercelli. Ho fatto tanti lavori umili, come l'operaio, il portiere di notte, e
me ne vanto. Della mia famiglia contadina-operaia sono, direbbe Guccini, il
primo che ha studiato: perito agrario, poi lettere moderne. Il mio primo lavoro
è il giornalista (dirigo la testata storica di Vercelli, La Sesia), il secondo
è il romanziere (ho pubblicato con Mursia, Fernandel, Newton Compton, Perdisa).
C'entra niente ma mi piace ricordare che ho due figli: Sonia, nata nel 1980, e
Federico Libero, nato nel 2010. In questo spazio scriverò storie, alcuni vere,
alcune inventate, alcune metà e metà; altre si rifaranno alle cose che ho
vissuto e che vivo, come il giornalismo periferico. Ho imparato a inventar
storie ascoltandole: quando da piccolo tornavo a Cortona, non essendoci la
televisione, i "grandi" parlavano e raccontavano, bevendo vino e
mangiando castagne, davanti al camino. Oppure all'ombra, durante le pause della
battitura del grano, che oggi non c'è quasi più: è pieno di campi di girasole,
nella piana sotto Cortona.