mercoledì 4 aprile 2012

NATI DUE VOLTE - G. Pontiggia

Questo libro ha per me un doppio significato. Per prima cosa la persona che me lo ha regalato conosce questo problema molto da vicino e poi me lo ha regalato per aiutarmi a capire meglio i miei sabati mattina al Besta. Nati due volte parla del rapporto di un padre con il suo bambino disabile e di come questi bambini vengano considerati nati due volte: la prima volta che li vede impreparati al mondo e la seconda affidata all’amore e all’intelligenza degli altri. La bellezza di questo romanzo è che è tutto tranne che pernenista. Questo padre, per una buona parte del libro, fa fatica ad accettare i limiti del figlio. Non ce la fa. Litigano spesso. Si sfidano. Poi qualcosa cambia. Qualcosa gli fa capire quanto è speciale questo bambino e quanta forza e coraggio ci vuole ad essere un figlio disabile e non sono il genitore di un disabile. E’ un libro splendido. Non c’è il lieto fine che vi aspettate, un disabile non guarisce. Ma c’è pur sempre un lieto fino. Questo meraviglioso bambino me ne ha ricordati tanti che vedo passare da via Celoria che ammiro, che mi danno tanto e che talvolta mi fanno sentire ancora più smisurato il mio senso di impotenza. Voto 9.

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