
Non c’è niente di strano all’apparenza, perchè nemmeno riesco a
ricordarmi chi ci fosse vicino a quello zaino insieme ad altri bagagli. Uno dei
due si china e lo raccoglie con disinvoltura e se lo mette sulla spalla. Sono
bellini, vestiti sportivi e bene, uno indossa una maglia rossa con le scritte
nere e l’altro una maglia gialla. Mi volto a guardarli, con insistenza.
Istintivamente stringo la mia borsa sotto il braccio. Si vede che li sto
guardando con intenzione. E me ne accorgo solo perchè loro rispondono al mio sguardo
con una certa sfida e mi è evidente in un secondo momento. Sono a pochi passi
da me. Un brivido mi percorre la schiena. Vorrei mettermi ad urlare, non so
perchè, ma una parte di me, non ancora cosciente evidentemente lo sa che la
vignetta ha qualcosa di sbagliato, ma non lo faccio.
Trova l’errore.
Camminano
lentamente rilassati, perchè devo sospettare qualcosa? Eppure c’è qualcosa che
non va. Si parlano tra loro, quello con la maglia rossa fa segno all’altro,
quello con lo zaino, di rallentare. Non parlano nessuna lingua che io conosca,
eppure so che questo è il messaggio. Potenza del linguaggio del corpo o
interpretazione o autosuggestione.
Da quando li ho visti sono passati penso al
massimo 10 secondi e 5 passi. Siamo vicini alle scale. Sono ormai davanti a me,
non appena raggiungono i gradini e come se si sbloccasse un fermo immagine. Giù
a rotta di collo dalle scale.
Bastardi. Bastardi.
Mi metterei ad urlare, vorrei inseguirvi e riempirvi di botte. Mi volto indietro e non so neanche più distinguere quali sono le persone a cui apparteneva lo zaino. Ho appena visto con orrore un film che parla della violenza della polizia e vorrei tanto in questo momento che questa violenza si abbattesse su di voi mentre penso alla disperazione di chi si accorgerà di non avere più documenti, soldi o effetti personali e magari anche un pezzo di vacanza.
Bastardi.
Vi odio perché non ho fatto in tempo a fare niente. Vi odio perché mi avete fatta sentire impotente ed inutile.
Bastardi. Bastardi.
Mi metterei ad urlare, vorrei inseguirvi e riempirvi di botte. Mi volto indietro e non so neanche più distinguere quali sono le persone a cui apparteneva lo zaino. Ho appena visto con orrore un film che parla della violenza della polizia e vorrei tanto in questo momento che questa violenza si abbattesse su di voi mentre penso alla disperazione di chi si accorgerà di non avere più documenti, soldi o effetti personali e magari anche un pezzo di vacanza.
Bastardi.
Vi odio perché non ho fatto in tempo a fare niente. Vi odio perché mi avete fatta sentire impotente ed inutile.

Vi odio perché è facile fare così invece di andare a lavorare.
Vi odio perché uno ha le sue idee perbeniste e quando accadono queste cose invece vorrebbe solo riempirvi di calci e sberle contro ogni sana e buona convinzione pacifista.
Vi odio perchè siete solo due stronzi.