Inizio d’anno, forse anche un pochino più avanti. Tempo di bilanci, tempo di riflessioni, tempo di pensieri, forse un po’ disordinati, spettinati nella testa.
Sedersi un attimo, incrociare le gambe, guardare indietro e vedere che è successo. Vedere CHI è
successo. E vedere chi di voi si riconosce.
Tanti visi passati dal mare, passati a salutare, a spuntare una presenza, un po’ come a Parigi, ma con molto più sole!
Un pensiero dedicato ad ognuno di loro.
Ad un coraggioso ragazzino a cui lo squalo di Ostia ha rapito un pezzo e che è stato il più grande estimatore della piadina della Sangiovesa e alla sua mamma il cui caloroso sorriso ridimensiona il dolore del suo sguardo.
A Paperino e sua moglie Elena, che non ho mai avuto occasione di conoscere di persona a Milano e che ho dovuto vivere al mare per poter bere un bicchiere di vino al porto canale per conoscere le loro storie e il loro cammino, perché a Milano si corre mentre al mare ci si ferma un momento.
All’amica che da tempo non dorme in camera con nessuno che non sia suo marito e si è trovata
costretta a dormire di fianco a me che probabilmente russo, isolandosi con l’ipod, ma l’amicizia supera anche il ronfolamento.
Al Rominaus, la prima ospite di Cervia, che mi ha aiutato a scegliere le tende sperimentando in primis la gentilezza dei romagnoli e che mi ha fatto provare le prime meravigliose bettole ristorante.
Alle Girls, che sono passate tutte come sempre a vedere dove sono scappata. Che mi hanno fatto segnare il record di ospitalità alla pensione da Nadia, registrando il tutto esaurito, seminando tacchi, trucchi e trine.
Alla mia amica parigina, che neppure le Alpi l’hanno fermata ed è venuta a salutarmi lo stesso accompagnata da una lucida e brillante tour Eiffel carca di preziosi ricordi.
All’amico macellaio che mi ha sempre detto che non capisco un c…o di carne, con cui ho litigato, fatto pace e che per certi versi mi ha visto seguire il suo stesso cammino.
A Chicca ed Elena che vanno al mare in Romagna da anni e forse sono io che ho raggiunto loro e non l
oro che sono venute a salutare me!
A Laura, Bea ed Emiliano che da Bergamo con furore sono venuti a mangiare un gigante cono gelato a due passi dal mio ufficio.
A Stefania che non è passata con il corpo ma di sicuro è passata con la mente e con il cuore e che lotta senza sosta.
Ai vicini di casa che ho conosciuto nel giro di poche settimane e che organizzano cene collettive, mentre a Milano l’unica cosa collettiva che organizzano è l’assemblea condominiale!
Alle corse sulla spiaggia al freddo, perché siccome sono furba, quando ha cominciato a fare caldo non ci sono più andata. Ai piedi bagnati in acqua a febbraio con le scarpe da tennis posate sulla sabbia. E non mi è venuto nemmeno il raffreddore perché il gelo tempra!
Agli aperitivi in spiaggia al tramonto, perché è qualcosa che difficilmente potrò dimenticare anche quando sarò vecchia e decrepita, cioè fra qualche mese.
Al mio b
ellissimo ombrellone bianco che è entrato nel mio terrazzo un mattino di fine luglio e da allora il sole ha cambiato senso e l’ho aperto due volte ma ha assistito a colazioni meravigliose.
Ai gerani del mio terrazzo che così belli non li ho mai avuti e al mio fantastico limone, che ha i fiori, ora bisogna solo aspettare i frutti.
Alla vita che ti cambia un po’ alla volta, che ti mette alla prova e l’importante è poter dire sempre: se tornassi indietro rifarei esattamente le stesse cose.
Buon anno…
Sedersi un attimo, incrociare le gambe, guardare indietro e vedere che è successo. Vedere CHI è
Tanti visi passati dal mare, passati a salutare, a spuntare una presenza, un po’ come a Parigi, ma con molto più sole!
Un pensiero dedicato ad ognuno di loro.
Ad un coraggioso ragazzino a cui lo squalo di Ostia ha rapito un pezzo e che è stato il più grande estimatore della piadina della Sangiovesa e alla sua mamma il cui caloroso sorriso ridimensiona il dolore del suo sguardo.
A Paperino e sua moglie Elena, che non ho mai avuto occasione di conoscere di persona a Milano e che ho dovuto vivere al mare per poter bere un bicchiere di vino al porto canale per conoscere le loro storie e il loro cammino, perché a Milano si corre mentre al mare ci si ferma un momento.
All’amica che da tempo non dorme in camera con nessuno che non sia suo marito e si è trovata
Al Rominaus, la prima ospite di Cervia, che mi ha aiutato a scegliere le tende sperimentando in primis la gentilezza dei romagnoli e che mi ha fatto provare le prime meravigliose bettole ristorante.
Alle Girls, che sono passate tutte come sempre a vedere dove sono scappata. Che mi hanno fatto segnare il record di ospitalità alla pensione da Nadia, registrando il tutto esaurito, seminando tacchi, trucchi e trine.
Alla mia amica parigina, che neppure le Alpi l’hanno fermata ed è venuta a salutarmi lo stesso accompagnata da una lucida e brillante tour Eiffel carca di preziosi ricordi.
All’amico macellaio che mi ha sempre detto che non capisco un c…o di carne, con cui ho litigato, fatto pace e che per certi versi mi ha visto seguire il suo stesso cammino.
A Chicca ed Elena che vanno al mare in Romagna da anni e forse sono io che ho raggiunto loro e non l

A Laura, Bea ed Emiliano che da Bergamo con furore sono venuti a mangiare un gigante cono gelato a due passi dal mio ufficio.
A Stefania che non è passata con il corpo ma di sicuro è passata con la mente e con il cuore e che lotta senza sosta.
Ai vicini di casa che ho conosciuto nel giro di poche settimane e che organizzano cene collettive, mentre a Milano l’unica cosa collettiva che organizzano è l’assemblea condominiale!
Alle corse sulla spiaggia al freddo, perché siccome sono furba, quando ha cominciato a fare caldo non ci sono più andata. Ai piedi bagnati in acqua a febbraio con le scarpe da tennis posate sulla sabbia. E non mi è venuto nemmeno il raffreddore perché il gelo tempra!
Agli aperitivi in spiaggia al tramonto, perché è qualcosa che difficilmente potrò dimenticare anche quando sarò vecchia e decrepita, cioè fra qualche mese.
Al mio b
Ai gerani del mio terrazzo che così belli non li ho mai avuti e al mio fantastico limone, che ha i fiori, ora bisogna solo aspettare i frutti.
Alla vita che ti cambia un po’ alla volta, che ti mette alla prova e l’importante è poter dire sempre: se tornassi indietro rifarei esattamente le stesse cose.
Buon anno…