Ma andiamo per gradi. Vediamo uno per uno gli argomenti e le tendenze di rilievo della stagione primavera/estate del 2010, anche se dato il meteo forse dovremmo parlare di autunno/inverno e inforcare i doposci invece delle infradito!
IL COSTUMINO BIANCO ADERENTE
Ecco, uomini, già vi vedo sorridere sornioni e maliziosi. State calmi perc
LA MUSICA DALL’ALTOPARLANTE
“E
TATUAGGIO
Uomini e donne di tutto il mondo: TATUATEVI! Se no, a Milano Marittima non potete entrare. Quando arrivate al confine, dovete esibire il passa tatuaggio: quanti, quali e dove. Vi vorrei elencare alcune tipologie, penso sia importante darvi delle idee per non buttare il vostro tempo e non farvi bucare e colorare inutilmente. Purtroppo non ho delle foto da mostrarvi, non è che proprio possa nascondermi dietro ad una conchiglia o sdraiarmi in un buco come Aldo in Tre uomini e una gamba e uscire di soprassalto con la macchina fotografica in mano senza rischiare di essere presa a mazzate dai malcapitati tatuati. Al terzo posto: due frecce che scendono verso l’inguine, incorniciando la panza e una stella nel centro… si, ok, vi porto il sacchetto per il vomito. Secondo posto: Ali, sì, dalla spalla all’inizio del costume, due splendide, discrete, eleganti e abnormi ALI di circa 50 cm di altezza. Ma chi ti credi di essere? L’arcangelo Gabriele? Sembri più John Travolta in Michael, l’angelo obeso e truzzo! Ma lo sai che in casa di riposo la badante ti troverà con le ali raggrinzite sulla schiena come uno sharpei??? Primo posto: la triglia. Dalla schiena alla pancia, passando per un fianco, un imbecille decide di tatuarsi una triglia. No, ora dico, ma che immagine mi vuoi dare con una triglia sulle maniglie dell’amore? Ma uno squalo ti faceva schifo? Un delfino? Una sirena? No, una triglia con le squame, magari ora gli suggerisco di metterci una fettina di limone e un rametto di rosmarino.
ACCESSORI
Tran
Quando arrivate al porto canale passando da Cervia, c’è un detector: IL TAC DETECTOR. Se ne siete dotate potete entrare, altrimenti out. Riprovate la prossima volta e sarete più fortunate. La vasca in città, il passaggio di fianco al Van Quish va fatto indossando almeno un plateau da tre centimetri associata ad un tacco quindici. Potete comunque farcela a non essere arrestate ed invitate a lasciare il paese se in alternativa portate uno stivale estivo. Capite da sole la contraddizione in essere: stivale ed estivo. 30° C, l’afa che vi attanaglia, provate voi ad immaginare di portare un Camperos con le frange ad agosto … il tocco di classe è la Vuitton, ma deve essere di vernice e di un colore assurdo: verde mela del Trentino, fucsia stile brufolo oppure giallo limone di Capri (che fa molto chic), questo perché sono le uniche che ancora i marocchini non vendono imitate sulla spiaggia! A Milano Marittima una Vuitton non si nega a nessuno.
Zoccoletti. Anche senza questi non potete entrare. Immaginate una ventiquattrore preparata per un week end, il peso medio del bagaglio sale di due chilogrammi, uno per zoccolo stile bella olandesina. Non ve lo devo dire vero che devono essere alti, possibilmente dorati o argentati e con una paio di fiori ad ornamento? Dovete fare rumore camminando. Vi suggerisco anche la sottoscrizione di un’assicurazione perché la probabilità di frattura della caviglia è decisamente elevata, al massimo fate causa al comune. Vedete di non cadere in pubblico perché non sarebbe affatto dignitoso e perdereste punti preziosi. Esiste anche lo zoccoletto moda Dottor Scholl, tacco otto. Prendetemi sul serio, perché se non lo fate con me, lo farete con la commessa che per la versione verde prato, fibbia ottone, plantare scuro, vi presenterà uno scontrino di 135 sonanti euri. Ma non dovevano essere curativi? Si ti curo l’immagine e il portafoglio … L’ultimo dettaglio che vi donerà la perfezione? L’occhiale XXL. Vi deve coprire almeno metà faccia. Dovete sembrare Madonna in incognito a New York, oppure Sandra Mondaini in una delle puntate top.
Per finire, il foulard o la sciarpa, stile orientamento un po’ di sinistra. L’informazione chiave che vi serve, è che la deve portare l’uomo. Sempre da conciliare con la temperatura esterna, il macho marittimese mi sfoggia la sciarpetta intorno al collo, con le punte che mi cadono sul davanti, portata con indifferenza e non chalance, come se fosse la cosa più naturale del mondo vestirsi come Zero o come Malgioglio. Si accorda con bermuda e tennis bianca. Va fine, va su tutto e non impegna. Ora siete pronti! Vi aspetto!